Tornano le proteste No Tav Occupata A32 e statale 24, 67enne si incatena alle reti

Partita la trattativa tra i tecnici e i proprietari dei terreni che saranno occupati dai lavori per 55 mesi. Proteste No Tav alla centrale idroelettrica di Chiomonte e sull'autostrada, manifestante si ammanetta alle reti del cantiere GUARDA LE FOTO

Tornano le proteste No Tav Occupata A32 e statale 24, 67enne si incatena alle reti

Sono iniziati questa mattina gli espropri temporanei dei terreni a Chiomonte per allargare l'area del cantiere Tav in Val di Susa. Dalle 9 i tecnici di Ltf (la società responsabile dei lavori della Torino-Lione) hanno convocato una cinquantina di proprietari terrieri con i loro avvocati e il leader del movimento No Tav, Alberto Perino - rappresentante delegato per alcuni proprietari, tra cui Luca Abbà - per valutare il costro dell'affitto degli appezzamenti che torneranno liberi tra 55 mesi, quando la ferrovia sarà terminata. A chiamare i proprietari dei terreni intorno al cantiere è stato un funzionario di Rfi, un soggetto che, secondo i legali, non ne ha titolo. All'appello hanno risposto solo una ventina di persone.

"Gli espropri sono illegittimi", dicono alcuni degli avvocati rappresentanti, "anche perché i terreni che Ltf intende acquisire sono stati modificati senza il consenso dei proprietari, a partire dallo scorso 27 febbraio, quando sono stati inglobati al cantiere". Per i legali, in particolare, i terreni sono stati infatti invasi dalle reti e distrutti dal movimento di ruspe e attrezzi. "Questo viola i diritti dei legittimi proprietari", spiegano sostenendo che l'esproprio, di fatto, è già avvenuto lo scorso 27 febbraio.

Intanto, tra fango e neve, una cinquantina di attivisti sono arrivati alla centrale idroelettrica per protestare contro l'opera. Un altro gruppo, partito da Giaglione, si sta dirigendo verso le reti. Un corteo è invece partito da Bussoleno ed è sceso lungo la statale 24 verso l'autostrada A32. Sono state bloccate con barricate entrambe le strade all'altezza di Chianocco. Sotto il viadotto dell'autostrada, inoltre, i manifestanti hanno cercato di sfondare le reti del cantiere, ma sono stati respinti dai carabinieri. Sul traliccio sul quale si era arrampicato Abbà è stata issata una bandiera No Tav.

Attimi di tensione si sono registrati prima quando tre

attivisti hanno tagliato le reti e sono entrati nel cantiere e poi quando una manifestante 67enne, Marisa Meyer, si è ammanettata alla recinzione. Dopo qualche ora la donna ha accettato di essere "liberata"

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