Trani, due magistrati finiti sotto processo per violenza privata

Sono accusati di aver esercitato pressioni su tre testimoni

Trani, due magistrati finiti sotto processo per violenza privata

Saranno processati i due magistrati della procura di Trani accusati di aver fatto pressioni su tre testimoni, durante gli interrogatori tenutisi nell'ambito di due procedimenti sulla pubblica amministrazione. Si tratta di Alessandro Pesce, tutt'ora in servizio negli uffici della procura pugliese, e di Michele Ruggiero, fuori ruolo da dicembre per ricoprire l'incarico di consulente nella commissione bicamerale banche. Il pm di Lecce, Roberta Licci, e il procuratore capo, Leonardo Leone De Castris, hanno citato i due direttamente in giudizio per concorso in tentata violenza privata (in un caso anche aggravata). L'udienza è fissata per il 12 novembre prossimo davanti al giudice monocratico Alessandra Sermarini.

Per la stessa questione la procura salentina aveva già chiesto l'interdizione dei due pm, ma l'istanza era stata rigettata anche dalla Cassazione nel dicembre scorso. I fatti contestati ai due magistrati risalgono all'ottobre 2015, quando sentirono per sommarie informazioni, in qualità di persone informate dei fatti, tre referenti (a vario titolo) di una società specializzata in apparecchiature per la rilevazione delle infrazioni stradali.

I due magistrati - secondo quanto contestato dalla procura di Lecce - avrebbero "con abuso dei poteri e con violazione dei doveri inerenti la loro qualità di magistrati del pubblico ministero, posto in essere atti diretti in modo non equivoco a costringere con modalità intimidatorie e violenze verbali" i tre ad accusare se stessi ed altri di rapporti illeciti nei confronti dell'ex comandate della Polizia locale di Trani, Antonio Modugno.

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