Alessia, il trans anti femminicidi che ha ucciso il marito: "Mi picchiava sempre"

Su Facebook condannava la violenza sulle donne, ma ha ucciso il marito a coltellate. La bellezza e le contraddizioni del trans brasiliano Alessia Mendes

Alessia, il trans anti femminicidi che ha ucciso il marito: "Mi picchiava sempre"

Un marito che picchia la moglie, una storia - purtroppo - già sentita. La moglie che ammazza il coniuge per ribellarsi, talvolta è successo. Ma una moglie trans che uccide il marito a coltellate è un unicum o quasi della storia della cronaca nera italiana. È quanto successo giovedì scorso a Genova, nel quartiere popolare di Sampierdarena. In uno squallido condominio del "Campasso" Alessia Mendes, bellissima trans 40enne di origini brasiliane, ha ammazzato a coltellate il marito Alessio Rossi, 35 anni e regolarmente sposato, al termine dell'ennesima lite.

Una vicenda che non ha turbato più di tanto i vicini di casa, abituati a sentirli discutere ad altra voce. Per non parlare delle botte che lui dava a lei sempre più spesso, fino all'atto finale: lui che la minaccia con un coltello in mano, lei che riesce a rubarglielo e in un raptus omicida gli infligge tre coltellate letali. Rossi prova a scappare via dalle scale, ma stramazza dopo pochi metri.

Cercando il profilo Facebook della donna, è impossibile non lasciarsi turbare dalle sue foto. Fino a 48 ore fa Alessia Mendes era un star dei social. Attentissima all'immagine, poco tempo fa aveva pubblicato un'immagine di lei con un cornice personalizzata che diceva "no alla violenza sulle donne". Una sorta di appello che la trans brasiliana aveva fatto al popolo del web, per chiedere al marito di smetterla.

Ai poliziotti che l'hanno arrestata dopo l'omicidio, la donna ha risposto così: "L'ho accoltellato per difendermi. Mi picchiava sempre, era violento e pretendeva che io ubbidissi a tutto: ormai non mi amava più e mi trattava come una schiava. Quell'uomo aveva trasformato la mia vita in un incubo, ero costretta a uscire di casa con gli occhiali e le sciarpe anche d'estate per coprire i lividi che mi procurava".

L'omicidio come una liberazione, le tre coltellate come un vendetta personale attesa da troppo tempo. Forse addirittura sognata, come sognata era lei dai suoi amici di Facebook. Nelle sue foto, liberamente consultabili sul suo profilo, Alessia Mendes appare bionda con i capelli platinati, occhi chiari e seno prorompente in bella vista in ogni scatto.

Non a caso di lavoro faceva la ballerina di lap dance e i suo ammiratori la riempivano non soltanto di richieste d'amicizia, ma anche di commenti piccanti.

Ma tutto passa in secondo piano rispetto alla tragedia dei giorni scorsi, quasi annunciata dall'immagine di copertina che ancora adesso campeggia

in bella vista sulla sua bacheca. La scritta "luto" - che in portoghese non vuol dire lutto ma "afflizione" - è significativa. Alessia Mendes non ce la faceva più. E alla fine ha detto basta alle violenze, usando violenza.

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