Un giallo lungo tredici anni. Il calciatore del Cosenza Denis Bergamini morì nel 1989. Il caso destò grande attenzione in tutto il Paese, ma si chiuse con l'inchiesta che licenziò l'accaduto come un suicidio. A tredici anni di distanza il caso si riapre in una direzione opposta a quella imboccata dai magistrati. Il calciatore in realtà fu evirato e morì dissanguato. Lo scrive il "Quotidiano della Calabria" portando alla luce una perizia redatta nel 1990 dal medico legale Francesco Maria Avato e che, secondo il quotidiano, venne ignorata dai magistrati che svolsero l’inchiesta. Ma il procuratore della Repubblica di Castrovillari, Franco Giacomantonio, smentisce: "La notizia (pubblicata oggi da un quotdiano, che ha riportato una perizia medico-legale del 1990, ndr) è completamente priva di fondamento - ha dichiarato il magistrato - Le ferite riscontrate dai consulenti sono quelle, ma non sono mai emersi fatti che facessero pensare ad un’azione voluta di un soggetto, ad un atto consapevole. Non è stato mai detto allora, e non si può affermare oggi".
Il calciatore, secondo la prima versione dei fatti, fu travolto da un camion lungo la statale 106 jonica e, secondo la testimonianza della fidanzata, che era insieme a lui, si suicidò facendosi travolgere dal camion.
Una tesi che adesso ora sta vacillando sotto i colpi della nuova inchiesta che la Procura di Castrovillari ha aperto. Il fatto che il calciatore sarebbe stato evirato e che sarebbe morto per questo potrebbe fare ipotizzare un movente legato ad una vendetta per questioni legate a fatti sessuali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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