Trento, minacce a leader di Casapound: "Nelle Foibe c'è ancora posto"

Filippo Castaldini, responsabile di Trento di casaPound, non è nuovo a subire minacce di questo tipo. Stavolta però ha voluto replicare alle ignobili scritte apparse su di un muro nel centro di Trento

Trento, minacce a leader di Casapound: "Nelle Foibe c'è ancora posto"

"Castaldini, nelle Foibe c'è ancora posto". Queste orribili minacce, seguite da uno "smile" di sberleffo ulteriore, sono apparse ieri su di un muro a ridosso del centro della città di Trento ed indirizzate a Filippo Castaldini, il responsabile locale della sezione di Trento di casaPound, noto movimento italiano di estrema destra.

E' la stesso destinatario delle vili minacce a voler replicare, sulla propria pagina Facebook, agli autori delle scritte apparse sui muri trentini: "Non sono solito dare spazio a questi gesti però questa volta una cosa la voglio dire. Perché si parla di migliaia di infoibati barbaramente uccisi dai partigiani con la sola “colpa” di essere italiani. Perché si sputa sul loro ricordo. Perché lo si fa vigliaccamente come è usanza antifascista. E allora è giusto dirlo, non per passare da vittima - non ci interessa - ma per ribadire che il ricordo, come il tricolore, va sempre difeso. Per tutto il resto, possono sempre provarci". Castaldini ha poi terminato il suo intervento invitando gli autori dell'ignobile scritta ad un confronto aperto "nella nostra sede o in sede pubblica per una bella lezione di storia, perché finalmente possano comprendere quanto drammatico sia il quadro di un eccidio italiano che hanno sempre disonorato” - ha concluso.

Non è la prima volta che il responsabile locale di Trento di casaPound viene minacciato, neanche troppo velatamente, da gruppi di evidente matrice antifascista: nel 2016 infatti erano comparse altre scritte sotto la casa di Castaldini. Sempre nello stesso anno erano state vandalizzate ed imbrattate lapidi in ricordo dei martiri delle Foibe. Inoltre, ancora nel 2016, in vista del Giorno del Ricordo, venne rubata la lapide commemorativa per le vittime delle Foibe. Come se non bastasse l’anno successivo venne imbrattata la lapide in Largo Pigarelli, con i vandali che coprirono con vernice nera le due targhe in plexiglas.

Le minacce indirizzate a Castaldini vanno a sommarsi a quelle apparse a Bolzano appena pochi giorni fa ed indirizzate ad un altro noto esponente di casaPound, Andrea Bonazza, il coordinatore regionale del movimento politico italiano.

Minacce peraltro dello stesso tenore di quelle che hanno colpito Castaldini, effettuate in piena notte con della venice spray sulla porta di ingresso dello spazio sociale Rockaforte di via Cesare Battisti. In questo caso però, a differenza di quelle apparse a Trento, le scritte portavano una firma riconoscibilissima: quella della ‘A’ cerchiata, riconducibile facilmente agli anarchici.

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