Trento, pugni e bastonate: detenuto magrebino ferisce poliziotto

È l'ennesimo episodio di violenza di cui il nordafricano si rende protagonista nella casa circondariale di Trento: "Centinaia di rapporti disciplinari ed una infinità di segnalazioni, già sottoposto al regime di sorveglianza particolare previsto dall’articolo 14bis dell’Ordinamento", ricorda Massimiliano Rosa

Trento, pugni e bastonate: detenuto magrebino ferisce poliziotto

Ancora un caso di violenta aggressione ai danni di un agente di polizia penitenziaria da parte di un detenuto straniero, tra l'altro plurirecidivo: teatro, in questo caso, la struttura carceraria di Trento.

Come riportato dalla stampa locale, i fatti si sono svolti durante il pomeriggio dello scorso sabato 29 febbraio, quando il responsabile, un nordafricano di 22 anni, si è scagliato contro un poliziotto in servizio e lo ha ferito colpendolo con dei pugni al volto e col manico di una scopa. Per fortuna il pronto intervento di alcuni colleghi in suo soccorso ha potuto scongiurare il peggio, ed il violento extracomunitario è tornato dietro le sbarre. Tuttavia ciò non è stato comunque sufficiente ad impedire che il ferito avesse necessità di ricorrere alle cure dell'ospedale: per lui una prognosi di sette giorni, a causa dei traumi e delle tumefazioni riportate al viso, in particolare nella zona zigomo-occipitale, ad una spalla ed al costato.

A segnalare l'increscioso episodio è il segretario provinciale trentino del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe) Massimiliano Rosa, il quale riferisce anche degli innumerevoli casi in cui il nordafricano già in passato si era reso protagonista di aggressioni ed intemperanze di vario genere, sempre all'interno del carcere di Trento. "Il detenuto è conosciutissimo per la sua indole violenta, aggressiva, provocatoria ed insofferente alle regole penitenziarie, già sottoposto al regime di sorveglianza particolare previsto dall’articolo 14bis dell’Ordinamento penitenziario per fatti analoghi", rivela il segretario come riferito da "Polizia Penitenziaria".

"Lo stesso, durante la sua detenzione, ha ricevuto centinaia di rapporti disciplinari ed una infinità di segnalazioni all’autorità giudiziaria per reati di minacce, oltraggio e resistenza a pubblico Ufficiale, aggressioni, danneggiamento e lesioni ai danni dei poliziotti penitenziari ed è ristretto in sezione "a regime chiuso", aggiunge ancora. Un curriculum davvero ricco, quello del giovane magrebino, nei confronti del quale il sindacato si era già attivato al fine di richiedere un suo allontanamento dal penitenziario. "Il magrebino è diventato un gravissimo problema di gestione all’interno dell’istituto penitenziario . Sono infatti all’ordine del giorno i comportamenti scorretti posti in atto dallo stesso e per questo sarebbe stato chiesto al dipartimento dell’amministrazione penitenziaria l’allontanamento dal carcere di Trento verso una sede più idonea.", ribadisce ancora Rosa, che poi si rivolge direttamente al poliziotto aggredito."Il Sappe esprime la sua vicinanza e piena solidarietà al collega ferito, augurandogli una pronta guarigione", conclude.

"Il grave episodio avvenuto nel carcere di Trento, che non ha avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di polizia penitenziaria, riporta drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria.", aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe. "I detenuti evidentemente, in particolare il protagonista della violenta aggressione di ieri che è spesso responsabile di atti violenti ed aggressivi, è convinto non di essere in carcere a scontare una pena ma in un albergo, dove può fare ciò che preferisce perché evidentemente la risposta penale e disciplinare nei suoi confronti è sterile ed inefficace.

Al collega ferito va la nostra vicinanza e solidarietà nonché un ringraziamento particolare per l’intervento che nonostante le conseguenze riportare ed incurante di qualsiasi pericolo ha permesso di bloccare il detenuto violento", aggiunge il segretario.

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