Il tribunale dell'Ue: "Niente Ici alla Chiesa

Il tribunale dell'Ue rigetta i ricorsi di chi chiedeva di considerare il regime agevolato per il Vaticano come aiuto di Stato

Il tribunale dell'Ue: "Niente Ici alla Chiesa

Il Vaticano non deve pagare l'Ici su scuole e strutture ricettive. A difendere la Chiesa scende ora in campo pure il tribunale dell'Unione Europea, che ha rigettato i ricorsi presentati contro il regime di esenzione per lo Stato.

Secondo l’organismo di giustizia Ue, chi ha fatto causa "non è giunto a dimostrare" la natura distorsiva dei regimi agevolati per il Vaticano. A lamentarsi sono stati la scuola romana Maria Montessori e il titolare di un b&b secondo cui si tratta di un aiuto di Stato incompatibile con il mercato comune. Per due volte, però, la Commissione europea aveva sostenuto che non c’era motivo per portare avanti accertamenti. Ora che anche il tribunale ha rigettato i ricorsi ai due soggetti non resta che appellarsi alla Corte di giustizia Ue.

Come spiega il fiscalista Carlo Pontesilli, che ha promosso il ricorso, "solo nel 2012" la Commissione europea venne convinta che esisteva un aiuto di Stato contrario alle regole comunitarie, ma l’esecutivo comunitario non ha mai ordinato il recupero di tali somme, che secondo stime "prudenziali" si aggirano attorno ai 4-5 miliardi di euro. "Speravamo di dare una buona notizia a Matteo Renzi e Virginia Raggi", dice ora Pontesilli, ricordanco che circa 100-200 milioni spetterebbero alle sole casse del Campidoglio.

Ma nella decisione della Commissione del 2012, si stabilì da una parte che c’era aiuto di

Stato illegale e dall’altra parte, che "alla luce delle circostanze eccezionali invocate dall’Italia, non deve essere disposto il recupero dell’aiuto, avendo l’Italia dimostrato l’impossibilità assoluta di darvi esecuzione".

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