"Uccisa due volte". Sabrina scambiata per un cane e "smaltita" nell’inceneritore

La vicenda di Sabrina Beccalli protagonista a Chi l'ha visto?: il corpo carbonizzato della donna, scambiato per un cane, è stato smaltito nell'inceneritore

"Uccisa due volte". Sabrina scambiata per un cane e "smaltita" nell’inceneritore

Non si dà pace la famiglia di Sabrina Beccalli, la donna trovata morta nelle campagne di Vergonzana, frazione di Crema.

Se n’è parlato nella puntata di ieri di “Chi l’ha visto?”. È il giorno di Ferragosto 2020: dei residenti notano fuoco in una Panda poco distante dalla loro casa e chiamano i vigili del fuoco. Questi, dopo aver spento l’incendio, recuperano la targa e contattano i carabinieri, dicendo che all’interno della vettura c’è la carcassa di un cane. Ma non è un cane - la donna non avrebbe potuto possederne, perché a 4 anni fu colpita da un problema di salute che le impediva il contatto con animali - è Sabrina, per la cui morte è stato accusato un conoscente. Tuttavia non si può trovare riscontro nelle confessioni di quest’ultimo perché sul corpo di Sabrina, scambiato per quello di un cane e mandato all’inceneritore, non può essere eseguita un’autopsia.

"L’indomani - racconta il legale della famiglia Beccalli Antonino Andronico a ‘Chi l’ha visto?’ - il 16 di agosto, interviene l’autorità sanitaria locale, l’Ats, e interviene non il medico legale, come vorrebbe l’articolo 5 del regolamento di polizia mortuaria, ma interviene un veterinario”. E il veterinario compila una relazione, in cui si legge: "Dalle evidenze risulta che la carcassa animale ritrovata nell’auto è identificabile come animale della famiglia dei canini e del genere canis di non giovane età e non si riscontra la presenza di alcun microchip. […] Si lascia la carcassa in loco e si decide per il successivo smaltimento mediante ditta apposita”.

Così i Beccalli iniziano a cercare Sabrina e si scopre che la sera prima della sua scomparsa aveva incontrato Alessandro Pasini, un conoscente. Intanto, all’alba, in città, una donna avverte delle grida d’aiuto disperate e poi dopo il silenzio: allerta i carabinieri, ma questi, non riuscendo a risalire alla provenienza delle urla udite dalla donna, se ne vanno.

Le ricerche di Sabrina proseguono, con l’ausilio di carabinieri e protezione civile: viene perfino svuotata una vicina vasca di liquami agricoli. Un uomo, che vive nei pressi del luogo in cui la Panda di Sabrina è stata ritrovata, avverte che le sue telecamere hanno ripreso qualcosa di interessante. Si vede passare, di giorno, sulla strada adiacente al campo del ritrovamento, Pasini alla guida della Panda di Sabrina: viene riconosciuto dai tatuaggi sull'avambraccio. Poco dopo il conoscente ripassa, ma in monopattino. E ancora un altro passaggio, sempre in monopattino, ma di sera.

Pasini confessa: in base al suo racconto Sabrina è morta a casa della sua ex ragazza, nel quartiere in cui la donna ha sentito delle urla all’alba. Pasini dice che è morta di overdose, dettaglio in contrasto con la vicina che invece sente delle urla ben precise. Pasini confessa anche di aver messo dentro la Panda Sabrina e di averle dato fuoco, ma non viene creduto, perché le autorità credono che sia stata trovata la carcassa di un cane. Ma i Ris trovano nell’auto carbonizzata resti umani che appartengono a Sabrina. “Mi sono sentita morire due volte - dice Simona Beccalli - Lui me l’ha uccisa e qui c’è stato un errore grandissimo. E qualcuno dovrà darci delle risposte perché adesso basta”.

La redazione di “Chi l’ha visto?” non ottiene risposte dalla sezione Valpadana dell’ATM di Crema: il direttore dice che non può rilasciare interviste e rimanda alla direzione generale. Anche questa afferma di non poter rilasciare dichiarazioni, perché la vicenda è al vaglio dell’autorità giudiziaria. E il procuratore rimanda alla redazione il comunicato già diramato nei mesi precedenti.

Io ho solo rabbia - aggiunge il fratello di Sabrina Gregorio Beccalli - Io penso che un essere umano e un animale siano due cose diverse. E mia sorella è stata scambiata per un animale, non un essere umano”.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica