Un delitto atroce, assurdo, una scena che rimanda inevitabilmente "ai racconti di Stephen King". Così l'ha definita il giudice di Firenze, David Monti, che ha condannato a 20 anni di reclusione Riccardo Viti, idraulico fiorentino, colpevole di aver seviziato, ucciso e crocifisso una giovane prostituta ventiseienne.
Nella sentenza il gup definisce l'omicida "Un predatore notturno seriale" con un "istinto sadico" e con "perversioni sessuali", nel quale convivono "vigliaccheria" e una "capacità di delinquere notevole". Riccardo Viti, 55 anni, idraulico, con rito abbreviato e' stato condannato a 20 anni di reclusione per aver seviziato fino ad ucciderla una prostituta di 26 anni, Andreea Cristina Zamfir, trovata morta il 5 maggio 2014 alla periferia di Firenze, legata a una sbarra come crocifissa.
Continua il giudice "Si è trattato di una morte lenta ed orrenda - dice - un'agonia di grande sofferenza".
Viti ha confessato l'omicidio e pure le sevizie inflitte a diverse altre prostitute, ma ha sempre sostenuto di non aver mai avuto intenzione di uccidere e che quella notte "il gioco" gli "sfuggì di mano". Per il gup, però, si tratta di omicidio volontario: "Viti se ne è andato lasciando una povera disgraziata nuda, al freddo, immobilizzata ad una sbarra di ferro e non ha fatto la benché minima cosa per salvare la vita a questa persona".
"L'imputato - conclude il giudice - ha dimostrato di aver sviluppato in un lungo arco temporale una capacità a delinquere notevole, da vero e proprio predatore notturno seriale, basata su perversioni sessuali che implicano l'uso di mezzi
di violenza contro le persone ed a prescindere dal loro consenso".
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