Nella notte tra il 25 e il 26 aprile 2012, sparò e uccise un giovane moldavo, Igor Ursu, mentre la banda, di cui faceva parte il ragazzo, assaltava il tabacchi con rivendita di giornali. È la storia di Franco Birolo, il proprietario di un'attività di Civè di Correzzola che aggredito da dei ladri ha sparato con sua Glock modello 19 calibro 9x2 ferendo a morte il giovane moldavo. L'uomo era in attesa della conclusione della sentenza che lo vede imputato per eccesso colposo di legittima difesa, invece si è visto rinviare la sentenza al 28 gennaio. Il motivo? Alle 14 il cancelliere stacca il turno, la copertura pomeridiana non era programmata e gli straordinari costano troppo.
Il pubblico ministero, Benedetto Roberti, ha chiesto l'assoluzione di Birolo, in quanto l'imputato non "ha commesso il fatto". Le legali della madre e della sorella del bandito moldavo hanno contestato la ricostruzione del pm, che vede il ragazzo pronta a lanciare un oggetto contro il tabaccaio, negandola e sostenendo che il giovane avesse le mani libere.
Non contente, l'avvocato della madre ha richiesto 100mila euro di risarcimento per aver riportato un danno economico dalla morte del figlio. La sorella ha scelto la stessa strada, ma non ha ancora quantificato la somma.
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