È arrivata ieri la notizia della revoca del diritto d’accoglienza, emessa e firmata dal prefetto di Udine, nei confronti di sette giovani richiedenti asilo di origini pakistane.
Il provvedimento è scattato in seguito a numerosi episodi di violenza e mancato rispetto delle regole dei quali i soggetti sopra citati, ospiti nell’ex caserma Cavarzerani, si sono resi protagonisti.
Giovedì scorso, il gruppo di facinorosi ha letteralmente scatenato il caos nei locali adibiti al servizio mensa. Gli operatori del centro stavano servendo la colazione agli ospiti, quando i pakistani hanno cominciato a protestare esigendo una razione più abbondante di cibo. Inutile spiegare loro che il giro di distribuzione fra i commensali non era ancora terminato e che pertanto non era giusto elargire una dose in più di latte o di biscotti. Tre giovani del gruppo sono andati su tutte le furie ed hanno attaccato l’addetto al servizio, fra l’altro loro connazionale. Quest’ultimo è finito in ospedale a causa delle percosse subìte, così come un volontario della Croce rossa italiana, rimasto ferito nel tentativo di separare gli stranieri. In seguito a ciò gli agenti della polizia di Stato, intervenuti sul posto per riportare la calma, hanno denunciato i tre pakistani di 18, 22 e 24 anni per il reato di lesioni personali.
Questo episodio di intemperanza non è stato altro che l’ultimo di una lunga serie che vede sempre coinvolta la medisima cricca di individui.
Il fatto più grave da loro commesso si è infatti verificato la notte del 21 ottobre, quando sono stati trovati all’interno di uno stabilimento non ancora reso agibile e per questo interdetto agli ospiti del centro per richiedenti protezione internazionale. Il responsabile della struttura aveva subito contattato le autorità, ed i poliziotti avevano rinvenuto nelle stanze occupate dagli stranieri alcuni superalcolici e parecchi mozziconi di sigaretta.
I giovani pakistani, inoltre, erano stati trovati in compagnia di tre connazionali che non rientravano nella lista degli ospiti del centro. Uno di questi, nel tentativo di scappare, era riuscito a ferire uno degli operatori della Croce rossa.
Per le reiterate violazioni delle regole della struttura e per i numerosi episodi di violenza, è arrivato infine dalla questura di Udine il provvedimento di revoca dell’accoglienza rivolto ai 7 pakistani, tutti di età compresa fra i 18 ed i 30 anni.
I poliziotti dell’ufficio immigrazione si
sono occupati di notificare l’atto ai destinatari, ma solo 5 di questi, al momento, sono stati informati. Uno si trova infatti ricoverato in ospedale, mentre l’altro risulta irreperibile.
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