Trenta giorni: tanti sono stati concessi a 350 imprenditori per restituire le tasse sospese dopo il terremoto del L'Aquila nell'aprile 2009.
A far scattare questo provvedimento la decisione con cui la Commissione Europea ha scelto di aprire una procedura d'infrazione per "aiuti di Stato", bocciando di fatto la sospensione del pagamento delle imposte. Dopo il sisma, ricostruisce TgCom 24, a imprese e professionisti che svolgevano la propria attività nel cratere del terremoto venne concessa la sospensione dei pagamenti. Nove anni dopo, quei denari dovrebbero essere restituiti.
Si tratta di cifre da capogiro, da diversi milioni. Prevedibilmente, nella provincia terremotata è subito scattata una mobilitazione generale contro la mossa di Bruxelles: dalle istituzioni locali alle associazioni di categoria ai sindacati, tutti sono immediatamente scesi sul piede di guerra, annunciando misure anche clamorose pur di impedire il pagamento.
La giunta regionale ha convocato un summit con tutti i soggetti coinvolti per stilare un piano d'azione istituzionale concertato con la
politica e le associazioni del territorio ad ogni livello, mentre imprese e partite Iva hanno già presentato ricorso al Tar dell'Abruzzo: i giudici amministrativi si riuniranno a L'Aquila il prossimo 18 aprile.
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