Unione civili, ora il Vaticano chiarisce a metà

Il Vaticano invia una nota ai nunzi apostolici sulle frasi del Papa sulle unioni civili, ma non c'è un chiarimento sulla modifica dottrinale. Benedetto XVI e San Giovanni Paolo II erano contrari

Unione civili, ora il Vaticano chiarisce a metà

Il Vaticano ha in qualche modo replicato alle interpretazioni date da alcuni organi di stampa sull'apertura di papa Francesco alle unioni civili. Nel corso di questi giorni, infatti, la segreteria di Stato ha inoltrato una nota di chiarimento ai nunzi della Santa Sede. Il fine sembra essere quello di fornire gli strumenti per poter dibattere dell'argomento di discussione, comprendendo quale sia la vera ratio delle parole di Jorge Mario Bergoglio.

L'interpretazione dei più è chiara: l'ex arcivescovo di Buenos Aires, mediante quella intervista, che era tuttavia datata, ha di fatto modificato la dottrina di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Il silenzio della Sala Stampa dopo la diffusione della notizia poteva aver suscitato un po' di stupore. E i sacri palazzi hanno scelto questo periodo per intervenire.

La nota inviata dalla segreteria di Stato sembra essere balzata agli onori delle cronache - come riporta l'Agi - per via della decisione di una singola persona. Una scelta - questa di pubblicarla - che è stata del nunzio apostolico in Messico, che è l'italiano Franco Coppola. Molto di questa storia - com'è noto - deriva dal documentario "Francesco", opera di Evgeny Afineevsky trasmessa di recente al Festival del Cinema di Roma.

Alcuni hanno fatto notare come Bergoglio, dopo la messa in onda, abbia voluto festeggiare con il regista. Il che, la mattinata successiva alla " bufera" mediatica, ha in qualche modo alimentato le critiche della base composta dai conservatori, che hanno visto in quel festeggiamento la conferma della loro versione. Quella per cui l'ex arcivescovo di Buenos Aires avrebbe davvero aperto alle "unioni civili". Cosa afferma, però, la nota della segreteria di Stato del Vaticano?

Stando al testo diffuso in queste ore da vari organi di stampa, la nota riporta il seguente chiarimento: "Più di un anno fa, durante un'intervista, papa Francesco ha risposto a due domande diverse in due momenti diversi che, nel suddetto documentario, sono state modificate e pubblicate come una sola risposta senza la dovuta contestualizzazione, il che ha generato confusione". E ancora: "Il Santo Padre aveva fatto in primo luogo un riferimento pastorale sulla necessità che, in seno alla famiglia, il figlio o la figlia con orientamento omosessuale non vengano mai discriminati. A loro si riferiscono le parole: ' le persone omosessuali hanno il diritto di stare in famiglia; sono figli di Dio, hanno diritto a una famiglia. Non si può cacciare dalla famiglia nessuno e rendere la vita impossibile per questò".

Quello che i conservatori contestano, però, è soprattutto il passaggio relativo alla legge sulla "convivencia civil", che nei sistemi giuridici sudamericani significa in sintesi proprio legge sulle "unioni civili". E su questo punto che, nel corso dell'intervista, papa Francesco si è espresso in maniera favorevole, scandalizzando, per così dire, chi ricorda il "no" fermo di Benedetto XVI e San Giovanni Paolo II. Il primo Papa gesuita della storia, nel documentario, afferma di essersi battuto per leggi di quel tipo negli anni in cui è stato incaricato in Argentina.

Lo scritto del cardinale e segretario di Stato Pietro Parolin tende a chiarire un assunto già certo: quello secondo cui, per la dottrina cristiano-cattolica, il matrimonio sia soltanto uno, e cioè quello tra un uomo ed una donna. La difesa verte insomma sullo sgombrare il campo da chi pensa che Francesco possa aver operato mediante un'equiparazione tra il matrimonio cristiano e le unioni civili. Ma la polemica non riguardava tanto questo aspetto, quanto appunto la questione della concessione di diritti di "copertura legale" alle coppie Lgbt. Se non altro perché Joseph Ratzinger e il papa polacco erano apparsi indisponibili in materia.

Ecco, la nota diramata in queste ore dal Vaticano, secondo pure quanto ripercorso da IlMessaggero, non fornirebbe ulteriori indicazioni su questi aspetti.

La sensazione comune è che papa Francesco sia favorevole alle unioni civili. Una posizione che non è condivisa dalla pastorale e dalle impronte dottrinali lasciate dai suoi due predecessori.

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