Stanno emergendo dettagli raccapriccianti in questi giorni in Canada sull'omicidio di una 34enne avvenuto il 16 novembre 2018, per mano del suo ex fidanzato. Nelle recenti carte processuali è stato infatti evidenziato che l'indagato, ossia l'agente immobiliare e tossicodipendente Jan Peopl, avrebbe aggredito la sua ex Nicole Porciello, incaricata del sostegno agli studenti presso la Templeton Secondary School di Vancouver nonché mamma di un bimbo di 10 anni, sferrandole "47 coltellate" e girando poi un "video di lei che si dissanguava".
L'uccisione della malcapitata era avvenuta allora a Burnaby, nell'area metropolitana di Vancouver, dopo che Peopl, la cui relazione con la Porciello soffriva di alti e bassi da circa 7 anni, era andato a prendere la donna con una macchina a noleggio, per poi dare inizio nell'auto a un violento litigio con Nicole. I due si erano infatti lasciati giusto nove giorni prima di quel 16 novembre di tre anni fa, con Jan che era subito andato su tutte le furie per il fatto che la sua ex avesse già iniziato a frequentare altri uomini.
Al culmine della litigata, Peopl avrebbe avviato il suo piano criminale, estraendo due coltelli da cucina e prendendo a menare fendenti contro Nicole; dopo che le era stato lacerato il corpo 47 volte, la 34enne si era accasciata sui sedili ormai priva di forze. L'uomo, in base alle ricostruzioni forensi, non avrebbe offerto il minimo aiuto alla ex, ma, al contrario, avrebbe tirato fuori il suo cellulare per "girare un video" della vittima in preda all'emorragia. Nel filmato analizzato dagli inquirenti, la giovane madre si vedeva completamente coperta di sangue e si poteva anche sentire la stessa che, nel tentativo di salvarsi, provava a dire all'assassino, con un filo di voce, che lei "lo amava ancora". Mentre la giovane agonizzava, Jan, oltre a girare il video, si sarebbe messo, con lo stesso smartphone, a "inviare e-mail, comprese le sue dimissioni dal lavoro, a pagare alcune bollette e a fare persino acquisti online per una nuova TV e una lavastoviglie". L'agonia della 34enne accoltellata sarebbe durata due ore, fino a quando l'uomo, spazientitosi per il fatto che la vittima non fosse ancora morta, avrebbe deciso di inscenare un incidente d'auto per fare sembrare che Nicole fosse morta a causa di uno schianto. Egli avrebbe di conseguenza lanciato il veicolo a tutta velocità contro un lampione, facendo letteralmente volare via dall'abitacolo l'agonizzante Nicole, che non indossava la cintura di sicurezza.
Peopl sarebbe stato arrestato più di dieci giorni dopo il delitto e, di recente, è stata emessa nei suoi riguardi dai magistrati di Vancouver una condanna all'ergastolo. Il tribunale, nell'adottare il verdetto, ha descritto la condotta osservata dall'agente immobiliare come "insensibile, crudele ed egocentrica", bollando poi quel video-choc, girato dall'imputato mentre l'ex fidanzata stava morendo, come "una sorprendente mancanza di rimorso" per la donna che egli sosteneva di amare. Prima dell'emissione della sentenza, Peopl aveva ammesso la propria colpevolezza e aveva inoltre dichiarato, davanti ai familiari della defunta, di provare "grande dispiacere" per la morte della 34enne.
Nel dettaglio, Jan, nonostante sia stato condannato all'ergastolo,
dovrà scontare la pena in carcere soltanto per 15 anni, con i parenti di Nicole che hanno subito accusato il verdetto di essere troppo mite per un soggetto capace di mettere in atto un simile piano criminale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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