Vaccini, ecco tutti i sintomi delle trombosi

L'AIFA ha pubblicato un documento sui casi di trombosi associati ai vaccini. Cefalea e nausea sono i sintomi più diffusi

Vaccini, ecco tutti i sintomi delle trombosi

In circa 9 casi su 10, le trombosi associate alla somministrazione di vaccino si presentano con cefalea o distrurbi del tratto gastrointesinale. A rivelarlo è un report redatto dall'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) in cui sono illustrati, in maniera dettagliata, i sintomi degli eventi trombotici (rari) correlabili ai vaccini anti-COVID-19 con Vaxzevria (AstraZeneca) o con COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson & Johnson). Resta, invece, una questione aperta quella delle eventuali reazioni avverse alla seconda inoculazione per gli under 60. "Non si escludono casi rari di trombosi", affermano gli esperti.

La cefalea

La cefalea da vaccino - il mal di testa, per intenderci - si presenta con marcata intensità, al punto da essere percepita dai pazienti come "mai provata prima". Si tratta di un dolore "ingravescente", cioè, che si acutizza col trascorrere dei giorni ma "altre volte può raggiungere la massima intensità in brevissimo tempo", si legge nel documento sulle Complicanze tromboemboliche post-vaccinazione anti-COVID-19 con Vaxzevria (AstraZeneca) o con COVID-19 Vaccine Janssen (Johnson & Johnson). In queste ultime situazioni, si associano anche nausea e vomito, fotofobia, diplopia, calo della vista o perdita di coscienza. "Altre manifestazioni cliniche della TSVC - prosegue il report - invece possono essere rappresentate da crisi epilettiche, presenti all’esordio o dopo la comparsa della cefalea e da deficit neurologici simili a quelli osservati dopo un ictus cerebri ischemico. Non bisogna dimenticare, infatti, che le trombosi dei seni venosi cerebrali sono classificate sia tra le rare forme di trombosi venose che tra le rare forme di ictus. Vanno sempre sospettate in presenza di deficit neurologici di lato nei soggetti giovani, soprattutto se precedute o associate a cefalea".

I sintomi gastrointestinali

Anche nelle trombosi delle vene addominali, che riguarda cioè il tratto gastrointestinale, il sintomo più comune è il dolore particolarmente intenso associato a nausea o inappetenza. Altre volte, il disturbo si associa a sanguinamento, soprattutto con emissione di feci frammiste a sangue. "In presenza di uno o più sintomi precedentemente descritti insorti nei giorni successivi alla somministrazione del vaccino, ed in particolare se intorno al 7 -21 giorno, soprattutto quando il dolore è di particolare intensità e/o è associato ad altri sintomi o segni, è opportuno sottoporre rapidamente il paziente ad accertamenti diagnostici. - recita il documento - Se la presentazione è importante, è fondamentale inviare immediatamente il paziente al Pronto Soccorso informando della recente vaccinazione. Resta inteso che qualora il quadro clinico sia dubbio perché presenti sintomi di intensità lieve o già accusati precedentemente alla vaccinazione si raccomanda un monitoraggio attento dell’andamento clinico".

I rischi dopo la seconda dose Astrazeneca

Resta una questione apertissima quella delle eventuali reazioni avverse alla seconda somministrazione del vaccino Astrazeneca. "Non si può escludere che un soggetto che non abbia sviluppato la rara reazione coinvolgente le piastrine con la prima dose, non possa farlo con la seconda", spiegano gli esperti nel medesimo documento. Al 12 maggio, secondo quando rilevato dall’Aifa, l’agenzia inglese ha riferito di 15 casi di trombosi atipiche su circa 9 milioni di seconde dosi di vaccino Astrazeneca somministrate "il che sembrerebbe corrispondere, al momento, ad un segnale più debole di quello riscontrato per le prime dosi e comunque definibile come molto raro".

In ogni caso, l'Agenzia Italiana del Farmaco ribadisce che la sicurezza della somministrazione del vaccino Astrazeneca nei soggetti di età inferiore a 60 anni "rimane un tema ancora aperto, e sul quale vi sono margini di incertezza, ma che nonostante queste incertezze, il gruppo di lavoro Emostasi e Trombosi ritiene che il completamento della schedula vaccinale rappresenti la strategia di contrasto alla diffusione del virus Sars-Cov-2 che garantisce il migliore livello di protezione".

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