A poche ore dalle modifiche approvate in commissione Sanità e Igiene del Senato al decreto Lorenzin, il governatore del Veneto Luca Zaia ha annunciato che la sua Regione farà ricorso alla Corte Costituzionale rispetto all'obbligatorietà dei vaccini prevista dal decreto in via di conversione in Parlamento.
"Il ricorso è già scritto e sarà presentato a ore", ha spiegato Zaia alla fine dei lavori della Conferenza delle Regioni che, tra i temi affrontati, ha avuto proprio la questione dei vaccini obbligatori, appena ridotti da 12 a 10 con altri quattro stabiliti come facoltativi.
La Conferenza unificata delle Regioni ha espresso parere positivo al decreto sui vaccini, ma non è stata raggiunta l'unanimità a causa dei voti negativi - dovuti a ragioni diverse - di Valle d'Aosta e Veneto.
Infatti, mentre la Val d'Aosta ha già deciso di non ricorrere alla Corte Costituzionale, il Veneto lo farà "perché siamo convinti che la coercizione e questa forma di obbligo creeranno ancora di più l'abbandono vaccinale", ha spiegato il governatore leghista.
"La nostra Regione è l'unica in Italia a non avere un modello di obbligo vaccinale, ma un obbligo di discutere con i genitori e le famiglie ed è un modello concordato col ministero della Salute. E' un modello che hanno altri 15 paesi europei, tra cui la Germania, la Spagna, il Regno Unito e molti paesi del nord Europa", ha puntualizzato il presidente Zaia.
Per convincere Zaia a ritornare suoi suoi passi, con la decisione di impugnare il decreto già annunciata lo scorso 13 giugno, non sono bastati gli aggiustamenti al decreto approvati oggi dalla commissione Sanità e Igiene del Senato, che ha approvato un emendamento con cui i vaccini obbligatori sono stati ridotti da 12 a 10, oltre ad altre misure in favore degli anti-vax.
Il mese scorso il governatore veneto aveva scritto su Facebook che "la nostra scelta non mette in dubbio l'importanza e l'utilità dei vaccini - ha specificato Zaia - ma questo decreto va addirittura oltre l'obbligatorietà, con misure coercitive".
E ancora: "La nostra preoccupazione è che un decreto che va oltre l'obbligo ci crei un abbandono.
Noi non vogliamo che il ricorso sia visto come una posizione contro i vaccini. Siamo gli unici ad avere un'anagrafe digitale sul tema", aveva detto Zaia, sottolineando che in Europa ci sono 15 Paesi dove le vaccinazioni non sono obbligatorie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.