C’è sempre più scetticismo tra gli italiani rispetto ad un eventuale vaccino contro il Covid-19. Quasi un cittadino su due nutre dei dubbi.
E’ quanto emerge dai risultati di una ricerca conclusa in questi giorni dall’EngageMinds Hub dell’Università Cattolica, il centro di ricerca che si occupa di psicologia dei consumi nella salute e nell’alimentazione.
I ricercatori hanno effettuato un sondaggio su un campione di mille persone rappresentative della popolazione nazionale.
Di fronte alla prospettiva di vaccinarsi in futuro contro il Coronavirus, il 48% degli intervistati si è mostrato esitante. Un dato in crescita rispetto a quello dello scorso maggio. I dati raccolti nei primi giorni della fase 2 dall’EngageMinds Hub avevano messo in luce che circa il 40,5% degli intervistati era contrario o indeciso a farsi vaccinare.
“È molto preoccupante che il numero di coloro che non intendono vaccinarsi contro Covid-19 sia elevato e in aumento " afferma la prof. Guendalina Graffigna, docente di psicologia dei consumi e della salute all’Università Cattolica e direttore dell’EngageMinds Hub. “Tra maggio e settembre - dichiara - un ulteriore 7,5% della popolazione italiana è diventato scettico o contrario alla vaccinazione, quando sappiamo che la percentuale di immunizzazione necessaria a rallentare l’epidemia è stimata attorno al 70%”.
Lo studio non ha evidenziato differenze significative tra marco aree geografiche, benchè lo scetticismo nei confronti del vaccino anti Covid -19 sia leggermente più accentuato al Centro – sud. Le percentuali dei diffidenti sono del 48% nel Nord ovest, del 45% nel Nord est e del 50% sia nel Centro sia nel Sud e nelle isole.
Un balzo non da poco, pari al 15%, riguarda poi il numero dei giovani esitanti. Tra chi ha meno di 35 anni la percentuale di dubbiosi è passata dal 34% di maggio al 49% di fine settembre.
Più stabili sono rimaste invece le altre fasce di persone intervistate: ma anche tra gli ultracinquantacinquenni il numero di chi non è convinto del vaccino è salito dal 35 al 44% in pochi mesi.
“La crescente esitanza nei confronti del futuro vaccino può avere diverse cause – spiega la professoressa Graffigna – ma probabilmente è legata a timori sulla sua sicurezza, anche per le modalità rapide del suo sviluppo e dei suoi test. Circa un italiano su due infatti teme che il vaccino contro il Covid-19 potrebbe non essere testato in maniera adeguata, e solo il 22% parteciperebbe come volontario alla sperimentazione”.
Ma non è solo il vaccino contro il Covid-19 a suscitare dubbi. Anche quello antinfluenzale desta perplessità. Nell’ambito della medesima ricerca di EngageMinds Hub è stato chiesto ai partecipanti con che probabilità pensano di approcciarsi alla vaccinazione antinfluenzale. Il risultato è che meno di uno su quattro ritiene probabile vaccinarsi.
“Questo probabilmente – sono le parole della docente – è legato anche alle teorie “complottiste” che vanno a minare la fiducia. Dalla ricerca si evince che un italiano su tre è abbastanza convinto che i vaccini siano una manovra di arricchimento delle case farmaceutiche; il 23% pensa che siano una mossa politica e il 35% teme che vaccinarsi possa avere effetti collaterali gravi”.
Infine, in base ai dati
raccolti, il 43% degli intervistati ritiene che, in generale, i vaccini non siano efficaci, tanto che il 28% è convinto che i dati sull’efficacia dei vaccini vengano falsificati dalle case farmaceutiche.
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