C'è chi dice che sarà disponibile entro fine dell'anno e chi, più cauto, pensa si dovrà aspettare almeno la prossima primavera. Di certo, anche quando il vaccino anti Covid sarà pronto non potrà essere per tutti. Ci saranno delle categorie privilegiate. E i primi a mettersi in fila potrebbero essere i giovani in buona salute, prevede Soumya Swaminathan, ricercatrice capo presso l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). “Ci saranno molte indicazioni, ma penso che una persona media, un giovane sano potrebbe dover aspettare fino al 2022 per ottenere un vaccino. L'assoluta precedenza la avranno gli operatori sanitari e in prima linea, fra i quali va comunque definito chi è più a rischio, poi gli anziani e così via”.
Il gruppo di esperti immunologi dell'Oms ha già pubblicato la strategia e le linee guida della copertura vaccinale. E ha già definito le priorità riservate, per gradi, alle varie categorie di persone. Arranca ancora, invece, la Commissione europea che dovrebbe presentare il 15 ottobre il piano d'azione per immunizzare la popolazione del Continente. Secondo Swaminathan, riporta La Presse, nonostante le numerose sperimentazioni sui vaccini in corso, è improbabile che Bruxelles pensi di somministrazioni rapide e di massa. Ma le decisioni su chi avrà l'accesso prioritario in caso di scoperta di un vaccino sicuro sono ancora tutte da prendere. Con la seconda ondata di coronavirus ormai evidente in Europa, per la Commissione europea, scrive Repubblica, "è imperativo che i governi seguano una strategia coordinata per essere pronti alla distribuzione del vaccino contro il Covid". Bruxelles chiede alle capitali di allestire infrastrutture specifiche entro fine dicembre dedicate alla somministrazione del vaccino una volta pronto. I primi a riceverlo saranno i Paesi focolaio, poi tutti gli altri.
Sui protocolli guida a livello internazionale gli esperti sembrerebbero tutti d'accordo. "La maggior parte delle persone è d'accordo, si inizia con gli operatori sanitari e colo che sono in prima linea, ma anche lì, è necessario definire quali di loro siano a più alto rischio, e poi gli anziani e così via", ha precisato Swaminathan.
E la scienziata dell'Organizzazione mondiale della sanità smorza le speranze di "coloro che tendono a pensare che il primo gennaio o il primo aprile avranno il vaccino, e poi le cose torneranno come prima". Infatti, anche nel caso in cui dovesse esserci un vaccino efficace nel 2021, sarebbe disponibile solo un numero "limitato" di dosi. Per cui ad aspettare saranno in tanti. E i giovani sani potrebbero essere i primi.
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