Vaccino AstraZeneca agli over 80, Bassetti: "Una svolta, serve coraggio"

Secondo il primario del San Martino di Genova Matteo Bassetti, la possibilità di estendere a tutti l'Astra-Zeneca potrebbe essere una svolta: “Non me l’aspettavo di arrivare ad oggi con così pochi vaccinati”

Vaccino AstraZeneca agli over 80, Bassetti: "Una svolta, serve coraggio"

Buone novità per quanto riguarda l'uso del vaccino contro il coronavirus. In due articoli scientifici in pre-print emerge che quello Astra-Zeneca potrebbe funzionare anche su chi ha più di 80 anni. Una grande notizia in un periodo in cui l’Italia è impegnata nella corsa contro il tempo contro il Covid con risultati che fin qui non sono ancora quelli sperati. La notizia è stata accolta positivamente dal direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti: Mi auguro- ha detto su il Giornale.it il professore- che presto Aifa riveda la raccomandazione e che renda il vaccino Astra-Zeneca disponibile per tutti e non più solo per chi ha meno 65 anni”.

Quali sarebbero i benefici?

Se si potesse estendere il vaccino Astra-Zeneca a tutta la popolazione senza distinzioni di età, si potrebbe allargare lo scudo protettivo contro il coronavirus e accelerare anche i tempi della campagna vaccinale. “Avere a disposizione il vaccino Astra-Zeneca che può essere utilizzato su tutti – dichiara Matteo Bassetti -vorrebbe dire avere tre vaccini che vanno bene per tutti. Questo renderebbe più facile la calendarizzazione delle vaccinazioni e soprattutto, considerando che Astra-Zeneca consente di inoculare la seconda dose fino a 4 mesi dopo, guadagnare tempo. In questo modo- prosegue il professore-potremmo fare la prima dose al maggior numero di persone possibili e poi, fra 3 o 4 mesi iniziare con le seconde dosi. Nel frattempo i vaccini potrebbero arrivare”

A questo punto, secondo il direttore del San Martino, risulterebbe attuabile con maggiori risultati il metodo seguito In Inghilterra. Qui, quasi 22 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose e i casi di contagio giornalieri sono diminuiti notevolmente. I nuovi affetti dal virus non arrivano mai a superare al giorno i 7mila casi. Purtroppo, almeno per il momento, in Italia non ci sono molti vaccini Astra-Zeneca a disposizione.

“Ci vuole più coraggio”

Scelte scientifiche ad impatto diretto e maggiore coraggio nell’adottare decisioni diverse dal solito ma dalle quali poter trarre benefici. Questa è secondo Matteo Bassetti la ricetta per continuare a lottare contro il coronavirus e che vede l’Inghilterra più avanti rispetto a noi. “Secondo me gli inglesi- afferma il professore- sono stati più coraggiosi. Quando si gestisce un’emergenza bisogna avere un atteggiamento diverso rispetto alla gestione della normale amministrazione. Il giudizio sul nuovo vaccino per il Covid, non può essere lo stesso di un vaccino antinfluenzale, bisogna provare a dare un nostro contributo. L’Ema, ad esempio, ha approvato il vaccino Astra-Zeneca per chi aveva più di 18 anni e noi l’abbiamo approvato in Italia per chi ne aveva fino ai 55. In questo abbiamo avuto poco coraggio”. Bassetti non si limita solamente a quello che è accaduto fino ad oggi, ma lancia un monito: “Bisogna avere più coraggio nelle scelte future assumendo anche delle responsabilità scientifiche nel dire qualche cosa di unico come hanno fatto gli inglesi. Non possiamo andare sempre dietro gli altri. Noi abbiamo tutta la forza nel settore scientifico italiano di prendere delle decisioni e assumerci le responsabilità”

Qual è lo stato di salute dell’Italia?

Da qualche giorno in Italia i dati giornalieri sul coronavirus sono tornati ad aumentare in maniera veloce tanto da imporre il ritorno della zona arancione in Abruzzo, Marche, Piemonte, Toscana,Umbria, Friuli Venezia Giulia,nelle Province Autonome di Trento e Bolzano. In Lombardia è entrata in vigore la zona arancione “rafforzata” che, nelle prossime ore, potrebbe portare ad ulteriori restrizioni rispetto a quelle degli scorsi giorni. Basilicata e Molise in zona rossa assieme a Campania ed Emilia Romagna. Aumentano i ricoveri negli ospedali e anche quelli nei reparti di terapia intensiva.

Nel bollettino del 5 marzo si contano 24.036 nuovi casi di contagio e i dati, per alcune Regioni, confermano l’arrivo della terza ondata.

“Avremmo potuto fare a meno della terza ondata e di buona parte dei contagi- ci dice Matteo Bassetti- se la vaccinazione si fosse fatta in maniera più capillare e più ampia di quanto abbiamo fatto. Fondamentalmente è una terza ondata molto legata alla non efficacia della campagna vaccinale. Non me l’aspettavo di arrivare ad oggi con così pochi vaccinati. Mi aspettavo almeno il doppio”.

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