Vaprio, insegue i ladri e spara al furgone: arma sequestrata

Un imprenditore spara contro il furgone dei ladri che avevano appena commesso il furto nella sua azienda. I carabinieri hanno sequestrato l'arma, la sua condotta è al vaglio della procura

Vaprio, insegue i ladri e spara al furgone: arma sequestrata

Riceve una notifica al cellulare, sullo schermo appare il video dei ladri che rubano nella sua azienda a Vaprio d'Adda. Si precipita fuori di casa con la pistola in mano in direzione della sua ditta di impianti di refrigerazione. Per strada incrocia il furgone con i malviventi e fa fuoco due volte da un'arma di grosso calibro. Non becca nessuno, i tre ladri lasciano il mezzo con la refurtiva e scappano nei campi.

La sparatoria non ha provocato feriti, ma il gesto dell'imprenditore rimane comunque al vaglio della procura. L'uomo di 56 anni residente a Pozzo d'Adda, in provincia di Milano non ha esitato un attimo ad uscire di casa e farsi giustizia da solo, appena viste sul telefonino le immagini in diretta dalle telecamere di sorveglianza. Chiamerà i carabinieri soltanto un'ora dopo aver subito il furto. Spaventati dagli spari che gli piovevano addosso, i ladri sono fuggiti abbandonando il furgone e le otto bombole di gas refrigerante sottratte dall'azienda, del valore di circa 40mila euro.

"La giustizia fai da te non deve neppure essere presa in considerazione, salvo la legittima difesa, naturalmente. Ma non mi sembra questo il caso – ha commentato a Il Giorno il sindaco di Vaprio, Luigi Fumagalli –. Solo le forze dell’ordine sono deputate al controllo del territorio e a perseguire delinquenti. La reazione di ciascuno di noi di fronte a un fatto imprevisto e grave deve essere guidata dalla razionalità, eventualmente commisurata al torto subito, ma mai andare oltre la legge".

Per adesso i carabinieri hanno sequestrato l'arma e le cartucce, inviando una informativa alla procura. Il revolver era detenuto regolarmente dal titolare per il possesso del porto d'armi sportivo, ma sarà il giudice a stabilire la condotta dell'imprenditore e a prendere eventuali provvedimenti.

Lo stesso paese di Vaprio d'Adda è stato teatro di un'altra vicenda simile di legittima difesa che ha tenuto banco per diverso tempo sulla cronaca nazionale.

Era l'ottobre 2015 quando il pensionato 65enne Francesco Sicignano sparò e uccise il ladro che era entrato in casa sua. Nel 2017 è stato prosciolto dall'accusa di omicidio, per aver agito secondo legittima difesa, su richiesta stessa della Procura di Milano che aveva effettuato le indagini.

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