Una storia tremenda quella vissuta da un 50enne benestante di Varese che, convinto di avere trovato l’amore della sua vita, si è invece ritrovato ad essere vittima delle violenze della sua nuova consorte.
La vicenda comincia qualche tempo fa, quando l’uomo, desideroso di trovare una donna con la quale instaurare un legame stabile, parte per un viaggio in Kenya, dove era stato indirizzato dall’agenzia matrimoniale cui si era rivolto. Ed è proprio in Africa che il varesino incontra quella che diventerà sua moglie, una bellissima donna di 30 anni che subito si dimostra molto presa da lui.
I due iniziano così la loro relazione, col 50 enne che fa da spola tra Italia e Kenya per poter incontrare la compagna, convinto di avere finalmente trovato la propria anima gemella. Poco tempo dopo, la coppia convola a nozze in Africa per poi trasferirsi stabilmente in Italia.
Proprio in Italia, però, la novella sposa rivela la sua vera faccia.
Si scopre così che fa regolarmente uso di droghe di vario genere, dalla marijuana alla cocaina, e che ha comportamenti dissoluti che il marito mai si sarebbe aspettato. Stando ai racconti di quest’ultimo, la moglie aveva preso l’abitudine di trascorrere intere notti fuori casa. In un’occasione, addirittura, avrebbe organizzato un party a sfondo sessuale nella casa di famiglia, dopo aver buttato fuori il marito.
Tante umiliazioni, dunque, ma non solo. Il 50enne dichiara di essere stato vittima di insulti e minacce di morte, spesso accompagnate da vere e proprie violenze corporali. Oltre alle percosse, la donna sarebbe arrivata a rompergli dei piatti in faccia ed a tentare di strangolarlo con le proprie mani.
Nonostante le angherie proseguano, l’uomo, ancora determinato a far funzionare il matrimonio, decide di partire per un viaggio “pacificatore” assieme alla moglie; tuttavia, proprio in questa circostanza le violenze giungono al loro culmine. Il 50enne scopre infatti che la compagna non intende rinunciare alla droga e che ogni sforzo per rimettere a posto le cose è stato vano. Nasce una lite furibonda, a seguito della quale la donna aggredisce con ferocia il marito e gli stacca una grossa parte del padiglione auricolare con un morso; non paga, lo avrebbe anche minacciato puntandogli un coltello alla tempia.
Tutto questo è servito perché la vittima decidesse finalmente di trovare il coraggio di denunciare “il mostro” che gli stava rovinando l’esistenza: la moglie viene condannata a due anni per maltrattamenti.
“Ero certo fosse amore per la vita” è
il triste commento del varesino, come riportato da “Il Giorno”.Oltre al danno subìto, tuttavia, neppure la certezza della pena: la donna è infatti scomparsa e per ora non pagherà per nessuna delle sue colpe.
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