C'è una parziale e possibile svolta sul caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Il Vaticano, infatti, ha deciso di aprire un'inchiesta. Dal 1983', che è l'anno della sparizione della ragazza, i cittadini romani e soprattutto la famiglia non hanno mai smesso di cercare la verità attorno a un caso che risulta tutt'ora essere irrisolto. Negli ultimi tempi, si era parlato ancora di un potenziale turning point: prima il ritrovamento delle ossa sotto il pavimento di un palazzo della nunziatura apostolica, poi la pista della tomba posizionata nel cimitero teutonico della Santa Sede, con tanto di angelo che indicherebbe un punto preciso. Lo stesso loculo che la famiglia ha da poco chiesto di riaprire.
Se la vicenda delle ossa è da considerarsi chiusa - poi si è scoperto che appartenevano a uno uomo - della tomba si parla ancora. Ma non è ancora chiaro se il Vaticano abbia deciso di dare vita a un'indagine in funzione delle richieste della famiglia. Sappiamo - come riporta l'Adnkronos - che dalle parti di piazza San Pietro hanno finalmente optato per una mossa che potrebbe portare al chiarimento definitivo della vicenda. La medesima agenzia ha raccolto le dichiarazioni del fratello di Emanuela Orlandi, cioè di Pietro: "Dopo 35 anni il Vaticano finalmente indaga ufficialmente sulla scomparsa di mia sorella.
Speriamo - ha aggiunto - che sia arrivato finalmente il momento per giungere alla verità e dare giustizia a Emanuela". Vedremo se la segreteria di Stato e le autorità competenti riusciranno a svelare un mistero che l'Italia segue con attenzione da qualche decennio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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