Veneto, bandiera di San Marco obbligatoria sugli uffici pubblici

Una norma votata ieri sera dal Consiglio regionale impone di esporre il vessillo veneto in tutti gli edifici pubblici e in quelli finanziati con contributi regionali

Veneto, bandiera di San Marco obbligatoria sugli uffici pubblici

La bandiera con il Leone alato di San Marco, simbolo della Regione Veneto, da oggi sventolerà obbligatoriamente su tutti gli edifici pubblici e in tutti i luoghi che hanno ricevuto fondi regionali.

A stabilirlo è stato il voto con cui ieri sera il Consiglio regionale del Veneto ha approvato con 31 voti favorevoli, 6 contrari e un astenuto, le nuove disposizioni per "afforzare il senso di appartenenza dei cittadini veneti, anche attraverso il riconoscimento e l'esposizione dei simboli che identificano non solo un territorio, ma anche la storia, le tradizioni e le radici del popolo".

Una nuova norma che rinsalda così il già fortissimo vincolo fra la terra di San Marco e la storica insegna che già fu simbolo della Serenissima Repubblica. Per gli uffici che mancheranno di esporla è prevista una multa da cento a mille euro. Inoltre è stata concessa facoltà ai presidenti di Giunta e Consiglio regionale di indossare un'apposita fascia con il medesimo simbolo. Il tutto a quasi due mesi dal referendum in cui gli elettori veneti saranno chiamati, il prossimo 22 ottobre, a pronunciarsi sulla possibilità di ottenere maggiore autonomia da Roma, in una consultazione popolare che si terrà contemporaneamente anche in Lombardia.

Al di là di un piccolo giallo che ha visto l'ufficio legislativo dare parere negativo sulla nuova norma e avvisare addirittura la commissione Affari costituzionali, resta il fatto che la bandiera con il leone alato rimane comunque uno dei simboli più amati dai veneti.

Storico simbolo degli indipendentisti, è recentissimamente tornata al centro del dibattito politico dopo che il cantautore Giuseppe Povia l'ha indossata come asciugamano per proclamare la sua fedeltà alla causa "venetista". Un utilizzo però poco ortodosso che da più d'uno, e non a torto, è stato giudicato irrispettoso di quello che è pur sempre un vessillo istituzionale con una nobile e lunga storia alle spalle.

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