Venezia, rapinatore tunisino agli agenti: "Rubo pistola e vi sparo"

Ha rapinato un ragazzino con un coltello, prendendolo a calci dopo avergli sottratto 20 euro, poi ha distrutto l'ufficio della polfer, infine ha minacciato gli agenti della questura: tunisino torna subito libero

Venezia, rapinatore tunisino agli agenti: "Rubo pistola e vi sparo"

Ha estratto un coltello e minacciato la sua vittima, un ragazzino di 16 anni, di tagliargli la gola nel caso in cui non gli avesse consegnato tutto il denaro che aveva addosso poi, una volta fermato, ha dato in escandescenze sia all'interno degli uffici della polfer di Mestre che in quelli della questura di Venezia.

Il responsabile è un tunisino di 18 anni, personaggio tra l'altro già noto alle forze dell'ordine locali. Come riportato dalla stampa locale, lo straniero, in compagnia di una ragazzina italiana non coinvolta direttamente nel crimine, ha avvicinato la sua vittima nella stazione ferroviaria di Mestre durante la mattinata dello scorso mercoledì 20 novembre.

"Ti taglio la gola", ha intimato il magrebino al 16enne italiano, come riportato da "VeneziaToday", per convincerlo del fatto che faceva sul serio. Con un coltello puntato alla gola, all'adolescente non è rimasto altro da fare che assecondare le richieste del rapinatore extracomunitario, consegnandogli tutto il denaro di cui era in possesso in quel momento, ovvero 20 euro.

Nonostante il fatto che il ragazzino avesse consegnato i soldi senza opporre alcuna resistenza, il nordafricano lo ha comunque aggredito, prendendolo a calci con forza prima di allontanarsi dal posto, sempre seguito dalla giovane italiana.

Sotto choc ed in lacrime per quanto accaduto, il 16enne ha raggiunto gli uffici della locale polfer per denunciare la rapina subita e descrivere il colpevole per semplificare le ricerche ai gli agenti, i quali si sono immediatamente attivati.

Il tunisino si trovava ancora all'interno della stazione ferroviaria quando è stato rintracciato da poliziotti, che lo hanno condotto in ufficio per le pratiche di identificazione. Completamente fuori di sè, il pregiudicato straniero ha danneggiato una porta in sala d'attesa ed alcuni elementi di mobilio. A quel punto il malvivente magrebino è stato trasferito negli uffici della questura di Venezia, ma neppure questo è servito a placare la sua furia e la sua arroganza. Con fare sprezzante, infatti, ha minacciato gli agenti che si stavano occupando di lui: "Vi rubo le pistole e vi sparo come ha fatto il colombiano di Trieste".

A seguito del giudizio direttissimo, lo straniero è stato condannato a 2 anni, ma la sospensione della pena gli ha permesso di tornare subito libero con l'unico limite dell'obbligo di firma.

Diverso, invece, il discorso

della ragazzina che era col malvivente, la quale aveva subito dichiarato di avere 16 anni. È risultato invece trattarsi di una 12enne di Padova, che è stata riaffidata ai genitori una volta rintracciati dagli inquirenti.

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