Vercelli, la diocesi condanna le frasi sui gay di Cannata

La diocesi di Vercelli tuona sul "caso Cannata". Per l'ente ecclesiastico si stratta di frasi che "suonano" come "incitamento alla discriminazione"

Vercelli, la diocesi condanna le frasi sui gay di Cannata

La diocesi di Vercelli ha preso posizione in relazione a quanto postato (e poi rimosso) su Facebook da Giuseppe Cannata, che è il vicepresidente del Consiglio comunale della città piemontese. E la condanna arrivata per via diocesana non presenta considerevoli appigli.

Ieri è stato il giorno delle polemiche prima e delle scuse poi, ma la faccenda continua a far discutere, tanto da suscitare anche la reazione degli ambienti ecclesiastici del vercellese. Non ci sono solo la sinistra politica e i movimenti Lgbt, insomma, tra coloro che hanno criticato, in maniera aperta, l'esponente eletto con Fratelli d'Italia, ma non facente parte degli elenchi degli iscritti al partito guidato, a livello nazionale, da Giorgia Meloni. Vale la pena rimarcare come, in seguito all'esplosione di questa bufera, lo stesso autore delle frasi balzate sulle cronache abbia optato per l'autosospensione dal gruppo consiliare di Fdi.

Quello che Giuseppe Cannata aveva scritto sul noto social network, per l'organizzazione arcidiocesana ed ecclesiastica, possiede il suono dell'"incitamento alla discriminazione sessista", ma pure "all'odio" e alla "violenza omicida". In questa circostanza, non è arrivata una vera e propria richiesta di dimissioni, ma viene evidenziato il sostegno ad altre comunicazioni giunte, nel corso di queste ore, da parte politica.

In un commento rilasciato ieri, il protagonista di questa vicenda aveva dichiarato che "le giustificazioni" non avevano prodotto effetti. Anche l'arcidiocesi di Vercelli sembra non aver dato troppo peso alle scuse del caso.

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