La morte improvvisa di Jole Santelli presidente della regione Calabria ha lasciato trasversalmente tutti in una profonda costernazione. Sia da destra che da sinistra si sono levate parole di cordoglio nel ricordo di questa donna di appena 51 anni, dalla forza di una leonessa che dopo una lunga esperienza politica, nonostante la malattia, aveva da appena otto mesi iniziato un grande lavoro di trasformazione in Calabria terra in cui era nata e che amava profondamente.
Nonostante questo e le decine di messaggi di condoglianze e di amore nei confronti di questa straordinaria donna, c’è chi in rete ha avuto il coraggio di infangare la sua memoria con frasi vergognose riportate riportate, con tanto di nomi e cognomi, da Giorgia Meloni Presidente di Fratelli d’Italia, per denunciare l’orrore di certe frasi e l’immoralità e l’infamia di chi le ha scritte.
“Sono sconvolta dalla vigliaccheria di alcuni commenti nei confronti della morte di Jole Santelli. - scrive Giorgia Meloni sulla pagina Instagram di Fratelli d’Italia - Nemmeno davanti la tragica morte di una donna si ferma l’odio di certi omuncoli. Non riusciranno a infangare il ricordo di una grande donna come Jole: si rassegnino questi miserabili".
Parole condivise da migliaia di messaggi di persone di ogni colore politico, perché davanti alla scomparsa di una donna, che ha dedicato la sua vita e anche la sua malattia alla politica, tutto questo è di enorme gravità. In questo caso, l’inno all’odio di cui tanto si parla, ha visto in questo orribile gesto la sua peggiore ed insensata espressione forse la più reale e preoccupante, se non ci si ferma neanche davanti alla morte.
Jole è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di presidente della Regione Calabria, ed è stata trovata senza vita in casa da un membro del suo staff. Al momento non sono chiari i motivi della sua morte e si sospetta sia dovuta ad un arresto cardiocircolatorio. Una donna forte in un mondo di uomini, che non si è mai risparmiata rimanendo alla sua scrivania fino a poche ore prima della sua scomparsa.
Un lavoro che l’aveva portata anche a scontrarsi con il governo centrale più volte in virtù del suo credo e a favore dei commercianti di bar e ristoranti che aveva fatto riaprire prima ancora dell’ordinanza di
Conte. Forte anche il suo impegno contro gli sbarchi incontrollati di migranti, che l'anno sempre vista in prima linea. Sarà ora il suo vice Nino Spirli a prendere le redini della regione fino al nuovo voto.
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