Sconcerto a Verona dopo la sentenza del tribunale dei minori, che ha assolto un giovane stupratore perché la sua immaturità, al momento della violenza, non gli avrebbe consentito di comprendere la gravità di quanto stava facendo.
Una decisione, quella del giudice, che non ha mancato di sollevare più di qualche polemica.
Ma esaminiamo bene il caso. Stando alla ricostruzione riportata da “L’Arena”, i fatti contestati al ragazzo sono avvenuti nell’ormai lontano 2012. All’epoca, l’imputato aveva 14 anni.
La vittima, una sua coetanea, decise di recarsi insieme a lui e ad un altro adolescente più giovane in un bar della zona di proprietà della famiglia di uno dei due ragazzi. L’intento non era dei più lodevoli. Il locale infatti era chiuso, non c’era nessuno a parte loro, ed i giovani avevano intenzione di approfittare della situazione per bere qualche alcolico.
Per far parte della comitiva, fra l’altro, la ragazzina mentì ai propri genitori, dichiarando che si sarebbe vista con un’amica.
Entrati dunque nel locale di Verona, i giovanissimi consumarono alcolici fino a che la 14enne non si ritrovò completamente stordita. A quel punto scattò la violenza. Del tutto incapace di difendersi, la ragazza venne abusata sessualmente dal coetaneo, che la violentò mentre l’amico riprendeva tutto con il cellulare.
Tornata a casa la ragazzina riuscì a confidarsi con la madre che, insieme alla figlia, si recò immediatamente negli uffici della questura di Verona per sporgere formale denuncia. Da qui ebbe inizio il lungo percorso giudiziario.
Gli adolescenti coinvolti nella vicenda, ascoltati dagli inquirenti, vennero affidati a dei terapisti che si occuparono di far loro intraprendere un necessario percorso rieducativo.
Mentre per il giovane che aveva realizzato il video dello stupro non vi fu alcuna conseguenza penale (aveva 13 anni, troppo pochi per essere incriminato), per il 14enne si aprirono le porte del tribunale. Le accuse mosse inizialmente nei suoi confronti furono quelle di violenza sessuale e divulgazione di materiale pedopornografico.
La prima imputazione a cadere fu quella concernente il video, resa nulla poco tempo dopo. Oggi, dopo ben 7 anni trascorsi dalla violenza, il ragazzo viene assolto anche per l’abuso da lui commesso.
In corso di processo, il legale del ragazzo ha sottoposto al giudice la difficile condizione emotiva del suo cliente che, da piccolo, ha dovuto affrontare una serie difficoltà. Queste ultime avrebbero prodotto un tale turbamento nel giovane, da impedirgli di raggiungere una regolare maturità affettiva.
Ciò, secondo l’avvocato, avrebbe impedito all’allora 14enne di provare empatia nei confronti della sua vittima e di comprendere fino a fondo il male che le stava causando.Le argomentazioni avanzate hanno infine convinto il tribunale dei minori di Venezia, che pertanto ha deciso di assolvere il ragazzo per “difetto di imputabilità dovuto all'immaturità”.
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