Veronica Panarello, condannata in primo grado a trent'anni di carcere per aver ucciso il figlio Loris Stival il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina (Ragusa), ha parlato direttamente dal carcere nel corso della puntata di Mattino 5.
"Vivo la condanna con immenso dolore ma sono sempre fiduciosa. Un giorno o l'altro sono certa che mi crederanno. E farò di tutto per dimostrarlo fuori e dentro da qui. Adesso e dopo la presentazione dell'appello è difficile. Sto vivendo momenti di grande ansia" ha detto la Panarello.
Veronica continua a professarsi innocente e sottolinea ancora una volta di non essere né una lucida assassina né una criminale. "Ho detto la verità e non sono stata creduta".
Poi parla della rapporto con suo marito Davide: "Oggi l'unica cosa che non farei è quella di tradire Davide, di avere una relazione con un'altra persona. Men che meno tradirlo con mio suocero Andrea. Così non avrei nulla da nascondere a mio marito. E poi, se avessi avuto il coraggio di parlargliene forse, no ne sono certa, lui mi avrebbe aiutata", ha dichiarato.
"Io ho mentito una volta sola - continua la donna- ed è stato quando ho parlato dell'incidente di mio figlio in casa. Avevo paura a raccontare la verità. Non era facile. Quando ho detto di avere accompagnato Loris a scuola ho detto quello che ricordavo in quel momento. Ne ero convinta: convintissima. Se potessi ritornare indietro? Dato che in quei primi momenti non ricordavo non avrei potuto fare diversamente da quello che ho fatto"
"Ho fornito arma del delitto, complice e movente. E non sono stata creduta. Cos'altro devo e posso fare? Il giudice dice che potrei continuare ad uccidere.
L'errore è proprio in quella parola… "continuare". non posso continuare a fare una cosa che non ho fatto. Io non ho ucciso mio figlio", ha concluso Veronica dopo aver detto di dormire ogni notte con la canottiera del figlio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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