Viaggio nelle aree industriali di Caserta, abbandonate nel degrado

Lo scenario è desolante, tanto che si fatica a capire come le imprese decidano di investire in questo luogo. L’Asi: “Colpa delle aziende, che non pagano la quota di gestione”

Viaggio nelle aree industriali di Caserta, abbandonate nel degrado

Per raggiungere l’agglomerato industriale Aversa Nord, in provincia di Caserta, si è costretti a transitare su un’arteria impervia, con avvallamenti e buche profonde come crateri. Un percorso di guerra che immette in una delle aree con insediamento di imprese più grandi del territorio. Superato il cartello di benvenuto si entra in una zona dove l’incuria e il degrado la fanno da padrone. Cumuli di rifiuti fungono da cornice in un ambiente abbandonato e isolato. Le uniche persone che scorgiamo dai finestrini dell’auto sono le prostitute di colore, che attendono i clienti all’esterno dei capannoni industriali.


Le proteste degli industriale


Le lamentele dei titolari delle aziende presenti nell’agglomerato Aversa Nord sono pressanti; polemizzano con il consorzio Asi di Caserta, che gestisce le tante aree industriali della provincia, per le pessime condizioni di vivibilità che persistono da anni. Chiedono interventi celeri e strutturali, ma preferiscono non comparire. “Il nostro è un grido d’allarme collettivo, non c’è bisogno di evidenziare nomi e cognomi”, dicono.

In effetti facendo un giro lungo le strade dell’agglomerato industriale lo scenario è desolante, tanto che si fatica a capire come le imprese decidano di investire in questo luogo. Ad Aversa, in prevalenza, sono presenti aziende manifatturiere ed è molto importante il polo calzaturiero e tessile. Non mancano, poi, i caseifici, che producono mozzarella di bufala, e i comparti logistici a servizio non solo delle imprese casertane, ma anche del tessuto industriale di Napoli Nord.

L'industria nel degrado

A pochissimi chilometri da Aversa, sempre in provincia di Caserta, c’è l’agglomerato industriale di Marcianise. Per arrivarci bisogna percorrere una bretella ai cui bordi sono depositati quintali di rifiuti di ogni genere. Quest’area ospita grandi firme della produzione nazionale e internazionale, come Barilla e Coca Cola, e il più grande polo orafo del sud Italia, Il Tarì. Qui si è registrato, qualche anno fa, uno dei più grandi fallimenti di imprese del Meridione: quello del Polo della Qualità, il consorzio di 300 aziende della moda chiuso tra mille polemiche e sul quale sono ancora in corso indagini giudiziarie.

Anche a Marcianise la situazione è drammatica e, per certi versi, il degrado è più evidente rispetto alla zona di Aversa Nord. La folta e poco curata vegetazione in alcuni tratti denota la quasi totale assenza di manutenzione, che amplifica il rischio di incendi. Il manto stradale è sconnesso in più punti e l’illuminazione pubblica è assente in gran parte dell’agglomerato.

Il consorzio Asi di Caserta

Queste aree industriali sono gestite dal consorzio Asi, un ente che ha la finalità di promuovere, nell’ambito del proprio comprensorio, le condizioni necessarie per la creazione e lo sviluppo di attività imprenditoriali nei settori dell’industria e dei servizi all’impresa. Tra le diverse finalità ci sono anche quelle di progettazione e realizzazione di opere di infrastrutturazione e di urbanizzazione e di servizi comuni in riferimento alle aree interessate.

A presiedere l’Asi di Caserta è Raffaela Pignetti, appena riconfermata per il secondo mandato a capo del consorzio. “Stiamo operando – dice – per risolvere questi problemi. Quello dei rifiuti riguarda l’inciviltà sia di chi opera nelle aree industriali sia dei cittadini, che sversano abusivamente la spazzatura, soprattutto di notte, data la mancanza di controlli. Questo materiale, poi, non viene raccolto e ciò non compete al consorzio Asi, ma ai singoli Comuni.

Per quanto riguarda invece il dissesto del manto stradale lavoriamo su due fronti: da un lato operiamo direttamente con una nostra squadra di pronto intervento per la manutenzione ordinaria, dall’altro siamo attenti a redigere le progettualità che ci permettono di attingere a finanziamenti pubblici. Siamo in attesa, a tal proposito, di fondi per 5 milioni di euro, che ci consentiranno di rimettere in sesto le strade delle varie aree industriali della provincia”.

Pignetti rimanda al mittente le accuse degli industriali. “Si lamentano in continuazione – spiega il presidente dell’Asi – ma poi non pagano le quote di manutenzione e gestione. È come in un condominio: se alcune famiglie non versano la retta condominiale, non possono pretendere che la loro scala sia poi sempre pulita. Le dico che a pagare sono solo il 5% dei titolari delle imprese ospitate negli agglomerati Asi”.

Il presidente resta ottimista.

“Ritengo che la condizione di degrado presente nelle aree industriali di nostra competenza – conclude Pignetti – si possa risolvere facilmente, con la buona volontà di tutti. Noi la nostra parte l’abbiamo sempre fatta e la continueremo a fare”.

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