Il viaggio del Papa in Asia e il successore designato

Il Papa si prepara ad un altro viaggio in Asia. Al suo fianco dovrebbe esserci il cardinal Tagle, indicato come il più papabile tra i bergogliani

Il viaggio del Papa in Asia e il successore designato

Papa Francesco si prepara al viaggio apostolico in Myanmar e Bangladesh. La prima nazione asiatica, che verrà visitata da Bergoglio dal 27 al 30 novembre, è al centro di una crisi umanitaria nel Rakhine - come scrive Patriza Caffa sul sito della SIR - per la "pulizia etnica" operata dall'esercito. La "persecuzione" - in Birmania - riguarda soprattutto gli oltre 600mila musulmani Rohingya. Poi ci sono gli sfollati e le minoranze religiose. I cattolici sono 700mila, circa l'1,3% del totale. Dal 30 novembre al 2 dicembre - invece - Francesco sarà in Bangladesh, nazione a cui il Papa ha già inviato un videomessaggio: "Vengo come ministro del Vangelo di Gesù Cristo per proclamare il suo messaggio di riconciliazione, di perdono e di pace". In quest'altra nazione dell'Asia, i cattolici rappresentano lo 0,4% dei 150 milioni di abitanti. Il viaggio del Pontefice - insomma - sarà incentrato sull'incontro con le minoranze. Ad intervenire sul viaggio di Francesco è stato il cardinale Tagle, che secondo alcuni commentatori sarebbe l'uomo sul quale il Papa punterebbe per la successione: "Siamo molto contenti che il Santo Padre visiterà Paesi come il Myanmar, il Bangladesh, dove i cristiani rappresentano una minoranza. In Asia soprattutto in questi due Paesi - ha continuato l'arcivescovo metropolita di Manila - c’è una situazione politica molto precaria; anche quella umanitaria lo è. Quindi speriamo che anche se la Chiesa è piccola in entrambi i Paesi, la presenza del Santo Padre possa creare quel ponte che il Vangelo rappresenta. Il Vangelo porta la gente a sperare insieme nell’amore. Quindi speriamo molto che questo possa accadere", ha concluso il cardinale filippino. Bergoglio - si ricorderà- ha nominato Tagle - che è soprannominato il "cardinale delle lacrime" per la sua facilità nel commuoversi - presidente delegato dell'assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia.

Il cardinale Luis Antonio Tagle ha oltre 14mila seguaci sui social network ed è sicuramente tra i porporati più presenti su internet. Non sarebbe stato preso in considerazione come papabile nello scorso conclave, solo a causa della sua giovanissime età. Tagle - infatti - è uno dei cardinali più giovani dell'assise dei porporati. Bergoglio lo ha inserito nell'elenco dei nove uomini di Chiesa chiamati a riformare profondamente la Curia. Insomma, secondo le dietrologie, Tagle è - nello scacchiere delle formazioni vaticane - un uomo vicinissimo a Papa Francesco. Sandro Magister, sul suo blog dell'Espresso, ha indicato Tagle - rispetto a Bergoglio - come "il candidato ideale per raccoglierne l'eredità". Tuttavia - ha aggiunto Magister - la sua effettiva elezione a pontefice "è da escludere". Il porporato filippino - infatti - sarebbe troppo simile a Papa Francesco per essere preso in considerazione per il ministero papale. Il vaticanista americano John Allen - si legge qui - aveva dichiarato che, nel caso in cui il pontificato di Benedetto XVI si fosse concluso "naturalmente" - i cardinali avrebbero potuto compiere una scelta rivoluzionaria. Il nome di Tagle è quindi presente nelle cronache vaticane da tempi non sospetti. Considerando - inoltre - che il filippino, essendo un teologo, godrebbe della stima incondizionata di Benedetto XVI. Per i vaticanisti e per chi si esercita nella difficilissima arte di prevedere il Papa del futuro, Tagle rimane un nome attualissimo. Se l'insieme dei cardinali conservatori dovesse puntare sul cardinal Sarah, come si vocifera, infatti, i progressisti potrebbero contrapporre il nome di un cardinale stimato da Ratzinger e in continuità - tematica, dottrinale e comunicativa - con l'operato di Papa Francesco.

Certo è che questo ulteriore viaggio in Asia del Papa e la rinomata vicinanza di Tagle a Bergoglio, potrebbero rappresentare indicazioni abbastanza emblematiche della strada che Francesco vorrebbe segnata per la Chiesa del futuro.

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