Aggredisce, pesta e stupra per ore la compagna dopo averla segregata all'interno di una roulotte abbandonata in una zona agricola del territorio di Vimercate (Monza).
A rendersi protagonista delle violenze un romeno di 62 anni senza fissa dimora, tratto in arresto durante la mattinata dello scorso lunedì dai carabinieri del comando di Vimercate, su segnalazione della figlia della vittima. La donna, una connazionale dell'aguzzino, si trovava impegnata in una videochiamata con la giovane, poco dopo la mezzanotte di domenica. È stata proprio quest'ultima, che vive a Bari lontana dalla madre, a lanciare l'allarme ai carabinieri, dopo che la loro comunicazione si era bruscamente interrotta con le minacciose urla del 62enne di sottofondo.
Proprio in quel momento lo straniero ha aggredito la donna con un coltello e l'ha minacciata di morte, tra grida ed improperi di ogni tipo, prima di obbligarla ad entrare nella roulotte. Qui sarebbe avvenuto un vero e proprio pestaggio ai danni della 42enne, segregata e costretta a subire per ore vessazioni di ogni tipo ed abusi sessuali. Provvidenziale la denuncia immediata della figlia, che purtroppo non ha potuto fornire alcuna indicazione sulla esatta localizzazione della donna. Gli inquirenti sono tuttavia riusciti a risalire alla comunicazione telefonica tra le due, e quindi ad individuare la cella agganciata dal cellulare della 42enne.
Dopo qualche ora i carabinieri hanno trovato la roulotte in cui la vittima era tenuta ancora prigioniera. Evidenti i segni delle percosse. Non solo lividi ed escoriazioni, ma anche una brutta frattura al palato, che impediva alla vittima di esprimersi al meglio e raccontare ai militari l'incubo che aveva vissuto. Con lei anche il violento romeno, tratto in arresto con l'accusa di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali aggravate. Secondo quanto riferito dalla stampa locale, l'uomo mal sopportava il rapporto tra la compagna e la figlia, nata da una precedente unione della 42enne.
Trasportata all'ospedale di Vimercate, la vittima è stata successivamente trasferita nella clinica Mangiagalli di Milano, dove si trova tuttora
ricoverata a causa delle brutte ferite riportate. Qui ha raccontato agli inquirenti degli anni di minacce e di violenze a cui era stata costretta dal compagno. Sono 30 i giorni di prognosi attribuiti dai medici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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