Per anni ha violentato le figlie minorenni nel silenzio complice della moglie. Oggi, i due genitori mostro, sono stati condannati dal giudice in Tribunale a scontare una pena di undici anni di carcere (lui) e quattro anni e sei mesi (lei).
L'orrore in provincia di Pescara: a riportare la brutta vicenda l'emittente locale Rete 8 che scrive come il palazzo di giustizia, su decisione del giudice Rossana Villani, abbia comminato la pena al 47enne orco e la compagna con la pesante accusa di volenza sessuale aggravata ai danni delle due figli, all'epoca dei fatti minorenni. Si tratta di una pena inferiore alle richieste del pubblico ministero Andrea Papalia, che nella requisitoria aveva chiesto una condanna a 12 anni e 6 mesi per il padre e a 10 anni per la madre.
I fatti risalgono a un periodo compreso fra il 2012 e il 2016, all'interno di un nucleo familiare degradante. Da quanto emerso, peraltro, la moglie non era l'unica a conoscenza degli stupri domestici dell'uomo: già, perché stando a quanto registra Leggo, anche i cugini e gli zii sapevano delle violenze, senza mai denunciarle.
Un'omertà totale e disumana che ha costretto le due piccole a vivere un incubo per anni. La svolta arriva con la crescita della più grande delle due: quando diventa teenager e ha il primo fidanzatino, inizia a prendere coscienza. Dunque la confessione alla nonna materna, che nell'agosto del 2017 – appena appreso il tutto – non si tira indietro e squarcia la coltre di omertà con una denuncia alle forze dell'ordine.
Le autorità competenti si sono messe subitamente in modo: l'inchiesta ha portato alla formulazione delle accuse di violenza sessuale aggravata nei confronti di ambedue i genitori.
Il quotidiano "free press" riporta anche alcune fasi del dibattimento processuale nel quale è venuto fuori il fatto che il papà era solito dormire nel letto della figlia maggiore, abusandola. Lo stesso supplizio toccava anche alla più piccola. A tal proposito, si legge: "L'uomo, che in famiglia si mostrava sistematicamente violento ed aduso a non tollerare rifiuti e frustrazioni, imponeva le sue pratiche perverse con condotta minacciosa".
In tutto questo la moglie sapeva e non parlava, come fosse paralizzata. Ma il sui è stato un silenzio tanto complice quanto indifendibile.
L'accusa ha infatti inchiodato la posizione della donna, sostenendo la sua scelta di tollerare gli orrori del marito delle quali era assolutamente a conoscenza. Ora, entrambi, sono dietro le sbarre in prigione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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