Violento litigio in strada nel Foggiano: panico tra i passanti

A poche settimane da un efferato omicidio di mafia, la cittadina garganica rivive i medesimi istanti di terrore

Violento litigio in strada nel Foggiano: panico tra i passanti

Parole grosse, minacce, spintoni e uno schiaffo. Questi gli esiti di un violento litigio in strada avvenuto durante la mattina del due aprile in una zona periferica di Mattinata (Comune in Provincia di Foggia) che ha scatenato il panico tra i passanti della cittadina garganica già scossa da un recente ed efferato omicidio di mafia. Poche settimane fa infatti il 51enne Francesco Pio Gentile, vicino al clan Romito di Manfredonia a cui era legato da vincoli di parentela e con precedenti per rapina e droga, è stato freddato a colpi di fucile. Gentile dopo aver parcheggiato la sua auto, stava entrando in casa e proprio in questo frangente i sicari hanno aperto il fuoco. I Carabinieri hanno poi rinvenuto tre cartucce sull'asfalto appartenenti all'arma utilizzata, ovvero un fucile calibro 12. Per meglio chiarire la situazione sono stati effettuati sei stub e una dozzina di perquisizioni nei confronti dei pregiudicati del posto. A ciò si aggiunge l'acquisizione dei filmati delle telecamere presenti in zona. Gli inquirenti non escludono che l'omicidio possa essere una risposta del clan Li Bergolis (imperante a Monte Sant'Angelo) e che dunque possa essere ascritto alla guerra tra bande mafiose rivali del Gargano.

Comprensibile il timore e lo sgomento degli abitanti di Mattinata, in particolar modo quando uno dei protagonisti del litigio ha impugnato un'ascia e l'ha brandita con furia contro gli astanti.

Sulla vicenda sono in corso gli accertamenti dei Carabinieri del comando locale che, in seguito ai primi accertamenti, hanno provveduto a denunciare alla Procura di Foggia entrambi i soggetti interessati, uno con l'accusa di percosse e l'altro con per minaccia aggravata dall'uso dell'ascia. Stando a quanto emerso, il litigio sarebbe riconducibile ad alcuni dissapori legati alla pesca e nessuno dei due imputati, al momento, risulterebbe titolare di licenza.

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