Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, in queste ore, ha firmato un'ordinanza di requisizione di due macchinari per diagnosticare il coronavirus, prodotti dall'azienda Masmec di Modugno, in provincia di Bari, e destinati alla regione Veneto. La disposizione numero 195 è stata pubblicata il 1° aprile sul Bollettino ufficiale regione Puglia, ma non sarebbe ancora stata notificata alla ditta interessata, anche perché si sta ancora lavorando sulle possibili soluzioni per evitare il sequestro.
L'ordinanza
Secondo quanto riportato da Repubblica, nell'ordinanza, che non è ancora stata recapitata al titolare della ditta, Michele Vinci, ex presidente di Confindustria, c'è scritto che l'agenzia ha già realizzato un primo esemplare di "tecnologia innovativa idonea a velocizzare la diagnosi della positività-negatività" al Covid-19, che è stato donato al Policlinico di Bari, dove sarebbe attualmente in funzione. Ma in base a quanto sostenuto dal presidente di regione, "una sola strumentazione non è affatto sufficiente a colmare il delta amplissimo tra le analisi realizzabili in Puglia e quelle realizzabili in altre regioni".
I problemi della Puglia
Inoltre, come specificato nell'ordinanza, ci sarebbe anche un problema legato all'impossibilità "di acquistare immediatamente almeno due dei macchinari in pronta consegna", per l'indisponibilità sul mercato di tali strumentazioni, e questo "potrebe comportare grave danno alla salute dei cittadini pugliesi, che non beneficiano attualmente di un numero di tamponi uguali a quelli di altre regioni, meglio rifornite di macchinari reagenti".
La precisazione di Emilano
Il presidente Emiliano, però, in queste ore ha voluto chiarire la vicenda, spiegando il perché l'ordinanza non è ancora stata notificata e le ragioni della disposizione: "La requisizione non è avvenuta perché, di fronte alle legittime esigenze della Puglia, la ditta Menarini e la ditta Masmec si sono subito adoperate per trovare l'adeguata soluzione, che è in via di individuazione. E dunque l'esecuzione del provvedimento non è ancora avvenuta perché si sta trovando un accordo". E per questa ragione, ha chiarito Emiliano, non era ancora stata notizia della disposizione.
I numeri
In base a quanto ricostruito dal quotidiano, attualmente, in Puglia vengono effettuate soltanto mille analisi giornaliere per l'accertamento dei contagi dovuti al nuovo coronavirus, mentre altre regioni avrebbero disponibilità di macchinari e reagenti in numero tale da realizzare "6mila analisi al
giorno". E secondo Emiliano, il numero pugliese andrebbe incrementato. In totale, dall'inizio dell'emergenza, in tutta la regione, sarebbero stati effettuati 16.654 test e sarebbero risultate positive al contagio 2.077 persone.
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