Virus, nuovo focolaio è in Molise: decine di casi nella comunità rom dopo un funerale

A Campobasso in dieci giorni si contano 72 nuovi positivi. Alla base dei nuovi contagi accertati, le esequie troppo partecipate di un membro della comunità. E ora il sindaco chiede e promette controlli più serrati

Virus, nuovo focolaio è in Molise: decine di casi nella comunità rom dopo un funerale

Fino a qualche giorno fa, il Molise sembrava essere uno dei luoghi meno colpiti dall'epidemia del nuovo coronavirus che invece, soprattutto il altre aree del Paese, era arrvata come uno tsunami, travolgendo tutto. Eppure, in queste ore, la piccola regione meridionale risulta in piena emergenza Covid-19. Al centro del nuovo contagio, come riportato anche dal Corriere della sera, ci sarebbe la comunità rom di Campobasso. Al suo interno, infatti, sarebbe scoppiato un focolaio che ha portato, in meno di dieci giorni dal primo contagio accertato, a 72 casi positivi.

Le accuse al sindaco

All'origine delle nuove infezioni, ci sarebbe il funerale di un componente della comunità rom, che si è svolto il 30 aprile scorso. In base a quanto riportato, a quella cerimonia, a cui avrebbero dovuto assistere soltanto poche persone a causa delle disposizioni per il contenimento dell'epidemia, avrebbero partecipato invece diversi familiari e amici. E anche se le informazioni sulla ricostruzione dell'evento sembrano divergere, al centro della polemica è finito anche il sindaco del Movimento 5 Stelle, Roberto Gravina, il quale ha sostenuto che alle eseque i presenti non erano più di una decina.

I numeri dei positivi

Tuttavia, nei giorni successivi, in rete sarebbero stati diffusi dei filmati della funzione che mostravano una partecipazione sicuramente più massiccia. Ed è certo, a oggi, che dal giorno del funerale in avanti i contagi nella comunità rom del capoluogo molisano sono cresciuti in maniera esponenziale. I 72 casi positivi (accertati) sarebbero stati sottoposti al tampone anche per la manifestazione dei tipici sintomi legati al Covid-19. Ma come accaduto per molte altre aree d'Italia, si teme un numero molto più alto, legato alle persone asintomatiche e che quindi potrebbero diffondere il virus inconsapevolmente.

L'accusa al questore

Le accuse al primo cittadino pentastellato riguardano l'autorizzazione di quella funzione, ma lui, chiarendo la sua posizione, avrebbe detto: "Non temo di essere smentito sul fatto che rispetto al controllo e all'assembramento, che nulla avevano a che vedere né con un funerale, né con la tumulazione, chi vi parla e tutta l'amminitrazione comunale non potevano avere responsabilità perché era stato lo stesso questore a dire che, in quell'area, avrebbero fatto loro le verifiche. Quindi abbiamo garantito che fuori dal cimitero ci fosse il numero minimo di persone, come testimoniato dalle foto". E ancora: "Le immagini che abbiamo visto tutti noi le abbiamo visionate solo l'8 maggio, a fatti già accaduti, quando qualcun altro era presente lì e avrebbe dovuto garantire quello che tutti voi e il sottoscritto richiede".

L'allarme

Intanto, la crescita dei casi a Campobasso ha destato la preoccupazione anche del governatore del Molise, Donato Toma, che prima ha voluto subito chiarire di aver avviato "tutte le verifiche del caso perché quanto successo è di una gravità inaudita", aggiungendo però che la situazione risulta "sotto controllo". Il primo cittadino di Campobasso, nelle ultime ore, all'uscita da un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato ieri pomeriggio, ha invitato tutti a prestare attenzione: "Ho chiesto un rafforzamento importante che non è quello che stiamo vedendo adesso, ma proprio per garantire l'incolumità e la tranquililtà delle persone che abitano nei quartieri e della stessa comunità interessata". Che il sindaco ha invitarto "al rispetto della quarantena obbligatorio, come tutti gli altri".

La richiesta del sindaco

"È a rischio la salute pubblica, quindi ho chiesto e continuo a richiedere una presenza costante e continuativa per un periodo di tempo lungo delle forze dell'ordine, visto che la quarantena supera sicuramente i 15 giorni e se il comitato non riterrà di accettare le mie richieste mi rivolgerò agli organismi superiori. Come ho previsto nell'ordinanza sono indicate le strade dei quartieri e in separata sede ho indicato anche i numeri civici rispetto ai quali è prevista la presenza", ha concluso il sindaco.

Che sabato scorso aveva adottato un'ordinanza per il controllo di quattro zone della città (Fontanavecchia, Cep, centro storico e San Giovanni). Tutte aree in cui sono concentrate le abitazioni della comunità rom.

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