Il direttore generale dell'Agenzia italiana del Farmaco, Nicola Magrini, dopo essersi sottoposto al tampone è risultato positivo al coronavirus in queste ore. A comunicarlo è stata una nota della stessa Aifa, che spiega: "Da ieri, come previsto dalla normativa, è in isolamento. Magrini sta bene e continuerà a svolgere il suo lavoro da remoto. Tutti coloro che sono stati in stretto contatto con lui saranno in isolamento domiciliare fino a verifica del loro stato rispetto al virus Covid-19".
I contagiati prima di lui
Magrini, che è stato nominato quest'anno e viene dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), non è il primo tra i dirigenti sanitari e politici contagiati dal nuovo virus. Prima di lui, infatti, a contrarre il coronavirus sono stati il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ma anche il consulente alla Regione Lombardia ed ex capo della protezione civile, Guido Berolaso, risultati entrambi contagiati nelle settimane precedenti.
La situazione in Italia
Intanto, in base agli ultimi dati legati all'epidemia in Italia, ieri risultavano diminuite le vittime (525 morti) e si confermava il dato in flessione sui posti letto occupati in terapia intensiva. L'Istituto superiore della Sanità, confermando una discesa della curva, ha fatto sapere che se i dati dovessero avere una conferma sarà possibile iniziare a pensare a una fase due. Per la prima volta, ieri, calavano anche le persone con sintomi. Come riportato da Ansa, sarebbe salito a 87 il numero dei medici deceduti a causa dalla nuova malattia.
I primi pazienti in Ospedale Fiera
E nella giornata di oggi è previsto anche l'ingresso dei primi pazienti Covid-19 all'Ospedale Fiera, a Milano, e a confermarlo è stato l'assessore al Welfar della Regione Lombardia, Giulio Gallera. "Da qui a 15 giorni occuperemo i 53 posti che abbiamo preparato nei primi moduli. Nel frattempo si stanno realizzando quelli al piano terra, che vedremo se destinare in parte alla terapia intensiva e in parte ad altri bisogni che abbiamo", ha dichiarato la'ssessore in collegamento con Agorà, in onda questa mattina su Raitre.
L'allarme in Irpinia
Intanto nel comune di Lauro, in provincia di Avellino, da ieri sera zona rossa, si temono circa 200 contagiati. Per il comune irpino di 3.400 abitanti la decisione di serrare la zona è stata assunta dall'Unità di crisi regionale dopo che otto persone, appartenenti allo stesso gruppo familiare, erano risultate positive al Covid-19.
Un'intera famiglia che gestisce un supermercato nel centro del paese ha chiuso volontariamente quattro giorni fa, dopo che alcuni dei suoi componenti avevano accusato sintomi riconducibili alla nuova malattia.
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