Viterbo, dopo le celebrazioni a San Lorenzo spunta l'“aperi-messa"

Continua a diffondersi la moda dell’aperi-messa, momento di aggregazione che ricorda un po’ il “terzo tempo” del rugby

Viterbo, dopo le celebrazioni a San Lorenzo spunta l'“aperi-messa"

Cosa non si farebbe per richiamare i fedeli e render più piacevole il momento di sacra congregazione ce lo spiega la cattedrale di Viterbo nelle celebrazioni per San Lorenzo, il santo a cui è intitolata la basilica.

Il programma, come riportato da “Newtuscia” prevedeva alle ore 11 la santa messa in apertura, fino ad arrivare alle 17:30 con la celebrazione dei vespri e la benedizione eucaristica. In calce al programma l’annuncio “Al termine, aperitivo in Seminario”. Quella che in molti hanno già ribattezzato come aperi-messa non è tuttavia un evento mondano, nè si tratta della prima esperienza in tal senso, come tiene a specificare la stessa Diocesi sulle pagine de “Il Messaggero”. “Ormai sono alcuni anni che in chiusura della festa di San Lorenzo si fa un aperitivo dopo la funzione in chiesa, nel cortile del seminario. Viene fatto come momento di fraternità: ai presenti si offre qualcosa di fresco, nulla di particolare”. Insomma, si potrebbe definire momento di aggregazione, oppure di “accoglienza”, termine tanto in voga in questo momento, ma quanto mai adatto.

Magari un modo per ricercare le pecorelle smarrite, tentativo effettuato già nel 2016 quando si erano andati a ricercare i giovani proprio nei luoghi prediletti di aggregazione. Infatti in quell’occasione si era addirittura tenuta una festa in discoteca, il “Grest Party”, celebrata al “Subway” di Viterbo alla presenza del vescovo Fumagalli e di qualche dj. Tutto ciò in applicazione dei consigli di papa Francesco che, come dichiatato nel manifesto dell’evento di due anni fa, predicava “una chiesa in uscita”, cioè direttamente nei luoghi d’incontro dei giovani.

L’aperi-messa non si viene a profilare come un tentativo“estremo” pari ad una serata in discoteca, ma è anche vero che con la perdita di consensi e la riduzione delle presenze alle celebrazioni eucaristiche, ogni sistema può risultare buono od

originale per tentare di arginare il fenomeno e magari sperare in un’inversione di tendenza. Gli esempi sono ormai numerosi, da Milano a Palermo, passando per Spoleto, la moda sembra ormai aver preso piede.

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