Ieri pomeriggio a Tenno, in provincia di Trento, sono stati trovati i corpi senza vita di due giovani fidanzati: lui l'ha uccisa poi ha rivolto la pistola contro di sé, ora si sta cercando di capire il perché.
La tragedia che ha sconvolto il paesino trentino non ha ancora un movente: Alba Chiara Baroni, 22 anni, e Mattia Stanga, 24, sembravano a tutti una coppia felice, "inossidabile". Si conoscevano fin da piccoli, erano fidanzati da sei anni e avrebbero dovuto andare a convivere i primi di settembre, massimo ottobre, in un appartamento dei genitori di lei.
Invece ieri pomeriggio, poco prima delle 14, Mattia ha impugnato una pistola semiautomatica 9x21 e ha fatto fuoco contro la fidanzata. La ragazza ha provato a fuggire al piano di sopra, come dimostrano i bossoli rinvenuti in corridoio, e a rifugiarsi in bagno. Ma Mattia l'ha raggiunta, ha sparato ancora, poi ha rivolto l'arma verso di sé e si è ucciso.
I vicini hanno udito uno, due, tre, forse fino a sei spari. Hanno chiamato il 112. Quando i carabinieri e i soccorritori sono arrivati sul posto hanno trovato i corpi senza vita dei due giovani fidanzati riversi sul pavimento del bagno in un lago di sangue. La pistola era ancora nella mano del ragazzo, operaio alle Cartiere di Riva del Garda.
Dagli elementi raccolti, gli inquirenti sono ormai certi che si tratti di un omicidio-suicidio. Resta da capire il movente del gesto. E su quello si stanno concentrando le indagini.
La pistola
Mattia aveva una licenza per il porto d’armi per uso sportivo, ma, scrive il Corriere della Sera, aveva acquistato quella pistola semiautomatica solo ieri mattina. L'ha comprata con già l'intenzione di uccidere? E se sì, perché? Queste le terribili domande a cui gli investigatori devono cercare di dare una risposta.
La telefonata
Già ieri erano stati disposti degli accertamenti sui telefoni dei due ragazzi per cercare di capire cosa possa aver scatenato la furia omicida del giovane. E quello che hanno trovato è agghiacciante. Ieri mattina, dopo aver finito il turno di notte alle Cartiere, Mattia ha telefonato ad Alba Chiara: "Voglio farla finita, voglio uccidermi", le ha detto.
I carabinieri della compagnia di Riva del Garda insieme ai colleghi del nucleo investigativo del comando provinciale stanno cercando di fare chiarezza su quella telefonata, che preannuncia la tragedia, ma che apparentemente non ha senso: al momento non è emerso nulla che indicasse che c'era qualcosa che non andava nella coppia.
La portiera ancora aperta
Fatto sta che la ragazza, appena ha finito di lavorare al bar Mirage di Riva dove era di turno la mattina, accorre da Mattia. Era uscita di corsa da lavoro, segno che era preoccupata, e si è precipitata nella casa, di proprietà della famiglia Stanga, dove viveva il fidanzato. Quando sono accorsi, chiamati dai vicini, i carabinieri hanno trovato la Fiat Panda nera di Alba Chiara con la portiera ancora aperta, fuori dall'abitazione in cui si è consumata la tragedia.
Il movente
La 22enne aveva così fretta di scendere dalla macchina che non ha nemmeno chiuso la portiera. Cosa sia successo una volta varcata la soglia di casa resta, per il momento, un mistero. Pare che negli ultimi giorni i due fidanzati avessero avuto dei diverbi, di cui erano a conoscenza anche le famiglie, ma non sembrava nulla di grave. Forse ieri hanno avuto l'ennesima lite.
Ma restano da sciogliere i misteri della pistola appena acquistata e di quella strana e inquietante telefonata.
Si ipotizza che forse lei volesse lasciarlo o forse aveva cambiato idea e non se la sentiva più di fare il grande passo e andare a vivere insieme. Le famiglie, distrutte dal dolore, non riescono a darsi una spiegazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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