Vogliono sposarsi scalzi: "Solidali con i migranti". ​Ma il sindaco gli dice no

Polemica a Bondeno, Comune governato dalla Lega. Il sindaco: "Rispettate il luogo"

Vogliono sposarsi scalzi: "Solidali con i migranti". ​Ma il sindaco gli dice no

Stefano Zoboli ed Emanuela Gavioli volevano sposarsi scalzi per esprimere solidarietà agli immigrati. Una scelta ideologica che il Comune di Bondeno ha stroncato sul nascere. A deciderlo è stato un assessore di Forza Italia che ha celebrato il matrimonio.

Una volta arrivati in municipio, nella sala attigua a quella dove si sarebbe svolta la cerimonia, Emanuela ha spiegato il desiderio della coppia. Al loro appello di togliersi le scarpe nel segno della solidarietà, buona parte degli invitati ha risposto positivamente. Ma poi tutti hanno dovuto tornare a infilarsi le scarpe. L'assessore Cristina Coletti, eletta nel giugno scorso nella lista di Forza Italia e delegata a celebrare il matrimonio, ha fatto presente a sposi e invitati che era opportuno mantenere il decoro del luogo. Un momento di stupore poi, a piedi nuovamente calzati, la cerimonia si è svolta e il matrimonio celebrato.

"Non avevamo alcuna intenzione di fare politica - spiega Emanuela - ma solo di fare un gesto umanitario. Non c’è politica che tenga se si è di fronte all’umanità". Poi spiega come è nata l’idea di sposarsi senza scarpe: "Mio fratello, prima della cerimonia, è venuto a casa mia e parlando mi ha spiegato delle Marce degli scalzi. Da qui l’idea di esprimere la nostra solidarietà, non potendo partecipare in altro modo, durante il nostro matrimonio, un pensiero nei confronti di chi soffre, di chi scappa da situazioni orribili, su cui anche l’Europa sta prendendo coscienza. Ho spiegato il significato della cosa agli invitati, in municipio, è c’è stato chi ha accolto l’invito e chi no. Poi, però, l’assessore ci ha pregato di rimettere le scarpe. L’abbiamo fatto e tutto è finito lì".

Bondeno, paesino in provincia di Ferrara, è lo stesso Comune governato dalla Lega Nord che vuole far pagare aliquote Imu e Tasi più alte a chi ospita gli immigrati.

"Ho semplicemente spiegato agli sposi - dice l’assessore Coletti - che una simile decisione andava quantomeno annunciata prima. E che comunque non era il caso, per il decoro e il rispetto del luogo. Anche il sindaco, che ho poi informato, ha avallato la mia scelta".

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