Spunta un messaggio scritto a mano e il brutale omicidio di Yara Gambirasio torna al centro dell'attenzione mediatica. Mentre gli inquirenti brancolano nel buio, nella cappella dell’ospedale Salvini di Rho sono state ritrovate poche righe scritte sul registro delle visite, sufficienti per permettere di allargare le indagini su un omicidio che, per il momento, sembra non trovare una soluzione.
"Non è escluso che si tratti di un mitomane, però tutto quello che c'è da fare lo faremo", ha detto il dirigente del commissariato Rho-Pero Carmine Gallo. Dalla provincia di Bergamo alla provincia di Milano. Occhi puntati sul presunto omicida della ragazzina di Bremate. Gli inquirenti stanno analizzando il messaggio scritto a mano e ritrovato ieri sul libro delle intenzioni della cappella dell’ospedale Salvini di Rho. Le poche righe lasciate dal presunto assassino chiedono di informare la polizia perché "da qui è passato l’omicida di Yara Gambirasio". "Che Dio mi perdoni" è la preghiera di chi ha lasciato quelle poche righe credendo, probabilmente, di non essere letto da nessuno.
La scritta è stata scoperta dal cappellano dell’ospedale, che ha subito dato l’allarme. Sul registro delle visite sono già stati fatti i rilievi scientifici.
Le impronte digitali e le altre tracce rilevate verranno, comunque, incrociate con i dati raccolti dagli investigatori e dagli inquirenti di Bergamo. Inoltre sono stati acquisiti i filmati delle telecamere dell’azienda ospedaliera in provincia di Milano, che saranno esaminati.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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