"Ginarte", bottiglia di Lissoni e botaniche del Rinascimento

L'etichetta laterale di ogni edizione sarà personalizzata: coinvolgendo nel progetto pittori, fotografi, artisti di strada, tatuatori e designer

"Ginarte", bottiglia di Lissoni e botaniche del Rinascimento
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Complimenti «la bottiglia è davvero bella». «L'importante è solo berla tutta», taglia cortissimo Piero Lissoni (nella foto) sulla terrazza del «Ceresio 7», mentre gli ultimi raggi del sole giocano con le superfici specchiate dei grattacieli. Architetto, art director e maestro del design contemporaneo, Lissoni ha in bacheca il Compasso d'Oro alla Carriera, due Compasso d'oro Adi, il Good Design award, il Red Dot award e per rimanere in tema alcol, il restyling nel 2019 del Camparino in Galleria. Ma anche la direzione creativa di Alpi, Boffi e Living divani, l'AP House Milano per Audemars Piguet (2024), la nuova Sede della Presidenza di Banca Ifis a Roma (2024) e il Shangri-La Shougang Park a Pechino (2021) realizzato per le Olimpiadi invernali del 2022. E da oggi anche la bottiglia in edizione limitata di Ginarte, il Premium dry gin italiano dedicato al mondo dell'arte che sarà presentata nella Design week, esposta fino al 16 aprile all'Argenteria Dabbene di Largo Treves, cuore del Brera Design District. «L'allestimento - spiegano -, offrirà un'esperienza visiva e concettuale unica, trasformando la trasparenza del vetro e le geometrie della bottiglia in un racconto di design e sensorialità». Ma per chi volesse anche svuotarla, sarà disponibile in cocktail bar come «Mio Lab» di Park Hyatt, Officina, Bob Isola, Chinese Box e locali come Just Me e Pineta Milano. Dall'8 aprile la Florence Cocktail Week, prima di volare a Parigi e Barcellona. Detto della bottiglia, questo gin italiano dedicato al mondo dell'arte è secco, versatile, equilibrato nel gusto per sposarsi nei grandi classici della cocktail mixology. L'etichetta laterale di ogni edizione sarà personalizzata: coinvolgendo nel progetto pittori, fotografi, artisti di strada, tatuatori e designer «per rendere ogni bottiglia unica e differente».

Oltre alle bacche di ginepro raccolte in Toscana, le botaniche selezionate hanno un legame particolare con l'arte: piante come nepitella, cartamo, robbia, reseda odorosa e guado di Montefeltro erano già utilizzate dagli artisti del Rinascimento per produrre i loro pigmenti colorati. E ancora: angelica, lavanda, ibisco, sambuco, germogli di pino, pino mugo e aghi di pino per liberare «the spirit of art».

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