Cuffaro fa il bis in Sicilia, Fi primo partito

Il governatore conquista oltre 1 milione e 374mila voti e sette collegi su nove. A Catania netta affermazione dell’Mpa di Lombardo che tocca il 25 per cento

nostro inviato a Palermo

«Il centrosinistra in Sicilia ha preso una scoppola terribile». Così sintetizza Ignazio La Russa la vittoria con dieci punti in più rispetto all’avversario del candidato della Cdl alla guida della Regione siciliana. Dopo i primi risultati che davano un distacco meno evidente e l’affermazione di Rita Borsellino in alcune zone, la vittoria di Totò Cuffaro (Udc), governatore uscente, è stata netta. 53% contro il 41,6%. Un 5% e rotti è andato al terzo candidato, Nello Musumeci. Totò Cuffaro ha preso 1.200.000 voti, conquistando sette provincie su nove. I dati dei tre candidati non coincidono però con i voti conseguite dalle liste corrispondenti. La Cdl ha ottenuto il 60,9%, l'Unione il 36,6%. Non raggiunge il quorum del 5% la lista di Musumeci, Alleanza siciliana.
Al di là delle percentuali, la «autonoma» legge elettorale regionale dà 55 seggi al centrodestra. Di questi 53 sono gli eletti provincia per provincia, uno è lo stesso Cuffaro che per raggiungere la quota di maggioranza stabilita per legge di 55 «preleverà» il deputato necessario dal suo listino.
All’Unione toccano 35 seggi. 27 sono i votati, uno è la stessa Borsellino, i rimanenti sette vengono presi dai primi non eletti delle varie liste: tre dai Ds, tre dai Dl e uno da Uniti per la Sicilia, la lista che raccoglie i partiti più piccoli della sinistra. Questo il prossimo parlamento siciliano attraverso i numeri.
Ma i vincitori di ieri sono almeno tre: oltre Cuffaro, l'altro vincitore di queste elezioni è sicuramente Raffaele Lombardo. Il suo partito autonomista ha ottenuto il 12%: questo significa che i suoi deputati all'Ars saranno almeno 9. Un’affermazione straordinaria a Catania, dove è diventato il primo partito con il 25% dei voti, una buona tenuta a Siracusa e a Palermo. Quanto basta per fare dichiarare al leader autonomista, nonché eurodeputato e presidente della Provincia: «Con questi risultati possiamo ambire alla presidenza dell'Assemblea regionale siciliana». Posto che sino ad oggi è stato occupato da Guido Lo Porto, di An, eletto con il listino di Cuffaro. L'affermazione ottenuta consente a Lombardo di rilanciare il suo progetto di partito di maggioranza assoluta in Sicilia come accade in Baviera: «Noi faremo politica nell'interesse prioritario della Sicilia» afferma con grande euforia.
Altro vincitore di questa competizione è Mirello Crisafulli. L'esponente diessino è il leader, oggi deputato nazionale, del suo partito a Enna. La città che con Siracusa ha dato la vittoria a Rita Borsellino. Crisafulli era tra i meno convinti di questa candidatura, ma quando il suo partito ha deciso si è subito lanciato: «Rita sarà la prima eletta nella mia provincia» garantiva una settimana fa passeggiando per il Transatlantico. Così è stato. A Enna la candidata del centrosinistra ha preso il 56,5% contro il 38,9% di Cuffaro.
Sorprendente il dato di Siracusa, città dell'ex-ministro Prestigiacomo e dell'assessore regionale di An Fabio Granata, uno dei big trombati. A Cuffaro è andato il 46% dei voti, alla Borsellino il 49,1%, a Musumeci il 4,7%. La maggioranza dei voti per la candidata della sinistra è venuta dal centro storico della città aretusea, cinque seggi su cinque hanno votato per lei.
Nello scontro palermitano vince un terzo candidato, Francesco Scoma, assessore al lavoro del primo governo Cuffaro. Miccichè si piazza al secondo posto, segue a ruota Dore Misuraca, il candidato sostenuto da Schifani e Musotto. Il quarto deputato sarà Francesco Cascio, attuale assessore al Turismo.
Nel complesso del voto regionale Forza Italia si conferma il primo partito con il 18,9 per cento anche se rispetto al 2001 perde l'8%.

Il secondo partito è An, con il 10% (nel 2001 aveva 11,3%). L'Udc si attesta al 12,5% più il 5,7 della lista Aquilone per Cuffaro, l'Mpa va al 12,6%. Per il centrosinistra vincono i Ds con il 14,2% seguiti dalla Margherita al 12,4. Il 5,2 è andato alla lista Uniti per Rita.

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