Molto è cambiato in casa Walt Disney da quando ha deciso di abbracciare la religione della correttezza politica e dell'ossessione woke per i diritti delle minoranze. Il mondo degli appassionati dei fumetti è in fermento per l'ultima notizia, pubblicata dalla testata americana Cbr, circa la censura a cui andrà inesorabilmente incontro uno dei personaggi più amati e iconici della storia della Disney, Paperon de' Paperoni (o Zio Paperone). Secondo quanto riferito, la Disney ha bandito due delle storie di Zio Paperone da Don Rosa da future ristampe e raccolte. Secondo un tweet diffuso dall'account Twitter di DuckTalks, il fumettista ha ricevuto un messaggio via mail dalla Disney stessa nella quale si annuncia che due storie di Paperon de'Paperoni - "Il papero più ricco del mondo" e "Il sogno di una vita" - non saranno più ripubblicate o non faranno parte di nessuna raccolta d'ora in avanti.
Con la scusa dell'inclusione censurano anche Paperon de'Paperoni
Il messaggio pubblicato da Don Rosa, storico autore di Zio Paperone, è diventato virale anche sui social tra gli appassionati di fumetti, preoccupati della svolta della multinazionale. "Come parte del suo costante impegno per la diversità e l'inclusione, The Walt Disney Company sta rivedendo la propria libreria di storie", si legge nel messaggio inviato a Don Rosa, che lui stesso ha successivamente diffuso in un gruppo dedicato agli appassionati delle sue storie, il "The Official Don Rosa Group" di Facebook. "Di conseguenza, alcune storie che non sono in linea con i nostri valori non verranno più pubblicate. Questo vale per due delle tue storie classiche, il papero più ricco del mondo e Il sogno di una vita'. Queste storie non far parte di eventuali ristampe o nuove collezioni".
Mi chiedo, ha commentato il fumettista, "quali altre storie di Zio Paperon saranno vietate?" ha scritto. "Forse solo le mie? Forse no? Ma ovviamente tutti i 12 capitoli del mio 'La vita e i tempi di Paperon de Paperoni' ora sono vietati perché non possono essere pubblicati senza il capitolo finale. Non commenterò nemmeno cosa significherà questo per il mercato del collezionismo". Una decisione unilaterale e assurda, che non spiega nemmeno il motivo per il quale queste due storie non rispecchierebbero i "valori" di Disney. Chi avrà offeso, questa volta, Zio Paperone?
Puntare sul woke non paga
Non è un buon periodo per la Walt Disney. Mentre la società taglia 7000 posti di lavoro e le azioni continuano a perdere valore, nei giorni scorsi il colosso dell'intrattenimento ha annunciato che la sua piattaforma streaming (Disney +) ha perso oltre due milioni di abbonati solo nel quarto trimestre del 2022. La sensazione che molti hanno è che Disney sia diventata, col tempo, troppo politicizzata e orientata a sinistra. Molta ideologia e poca spensieratezza, come era un tempo. Prova di tutto ciò, il braccio di ferro con il governatore della Florida, Ron DeSantis. E questo non sta piacendo agli spettatori più moderati. Ad esempio, a ottobre 2020, Disney+ ha inserito un avvertimento all'inizio dei suoi classici dell'animazione sui contenuti stereotipati e razzisti, in riferimento ai vecchi classici come "Dumbo", "Peter Pan", "Lilli" e "Il vagabondo", "Il libro della Giungla".
Non sia mai che questi capolavori possano offendere qualcuno, no? Nei suoi parchi a tema, inoltre, come ha spiegato un dipendente, la società ha eliminato l'uso di pronomi di genere la scorsa estate al fine di apparire più "inclusiva", mentre uno dei dirigenti ha annunciato, lo scorso anno, che verrà dato maggior peso ai personaggi Lgbt. Tutti indizi che confermano la piega "woke" della casa di Topolino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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