L’Inghilterra ha un problema.
Che sta cercando di risolvere in tutta fretta per non arrivare impreparata al giorno dell’incoronazione di Re Carlo III.
É a corto di campanari veri, quelli in carne ed ossa che fanno tutto il lavoro senza l’aiuto di registrazioni e azionano manualmente corde e ruote secondo l’antica tradizione inglese (di cui anche Carlo III è esperto, come dimostra un video dell'emittente CBS Sunday Morning) e che, in ogni occasione ufficiale importante, suonano le campane per la Nazione.
Ne servono 38.000. Per il 6 di maggio.
Esattamente tanti quanti il numero di campane presenti nelle 6.000 chiese del Paese per far risuonare a festa il Regno di Re Carlo III, durante la celebrazione più attesa dell’anno.
Serve un esercito.
Che ha già i suoi adepti organizzati per l’evento. Che però non sarebbero sufficienti.
Ne mancherebbero all’appello ancora circa 8.000, secondo i numeri forniti dal tabloid inglese The Sun.
La crisi di vocazioni in atto, sommata alla necessità immediata di un numero straordinario di volontari da arruolare entro il fatidico giorno, ha convinto il Consiglio Centrale dei Suonatori di Campane da Chiesa (la massima istituzione inglese che custodisce e promuove quest’arte centenaria), a scendere in campo.
Con lo slogan “Ring for the King” (suona per il Re) si invitano a partecipare tutti coloro che vogliano contribuire a far risuonare ogni campanile, in ogni angolo del Regno, in onore di Carlo III.
Una task force il cui appello doveva necessariamente essere esteso a tutti: agli esperti che non praticano più e sono fuori dal giro (che possono fungere da insegnanti) ma anche a chi non ha mai visto una campana in vita sua ed è desideroso di apprendere l’arte da chi la conosce, per divenire parte attiva della celebrazione e coltivare una nuova passione.
Basta prendere contatti con una chiesa e chiedere di essere iniziati all’arte.
Lì, con l’aiuto di suonatori che si uniscono in mini orchestre, dopo qualche sessione di prova, guidati dal campanaro più esperto, ci si coordina e si impara la propria parte.
Il Consiglio, sul sito, non detta regole sulle sequenze da suonare per il grande giorno ma suggerisce e mette a disposizione pattern che furono usati durante la festa per l'investitura di Elisabetta II nel 1953.
Non serve essere musicisti di fama internazionale per suonare all' incoronazione del Re. Bastano l’entusiamo, la volontà di apprendere e un po’ di forza nella braccia per tirare le corde.
Secondo le informazioni reperibili sul sito del Consiglio Centrale dei Suonatori di Campane, questa attività adatta a tutte le età, dai 10 agli 80 anni, stimolerebbe il cervello e aiuterebbe a mantenere in forma chi la pratica ( soprattutto quando si devono salire i gradini della torre).
Un suonatore dichiara che: “Quando suono mi dimentico di
tutte le tensioni e delle frustrazioni del giorno….e ancor meglio: non potrei desiderare un più bel gruppo di amici” a riprova che mentre si omaggia il proprio Re da bravi sudditi, ci si fa anche un regalo prezioso.
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