Il 25 ottobre si celebra il World Pasta Day che quest’anno è giunto alla venticinquesima edizione.
Questa manifestazione è organizzata dai pastai dell’Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organization, con l’intento di celebrare il piatto più amato dagli italiani e non solo. E' da anni infatti il simbolo della nostra convivialità oltre ad essere un’icona per un’alimentazione sana ed equilibrata. Per l’occasione numerosi sono gli eventi organizzati in tutta Italia, da Nord a Sud. Prevedono convegni, laboratori, cene con chef stellati, incontri tra associazioni, ordini professionali, università, aziende. Il tutto è finalizzato alla condivisione dei saperi e delle competenze tipiche del mestiere di pastaio e chef.
E' un’opportunità per gli addetti a questo settore per raccontarsi e narrare tutto ciò che si cela dietro ad un piatto di pasta, dalle tecniche di produzione, alla creatività nel preparare un piatto originale e salutare al tempo stesso. Gli italiani si confermano i maggiori consumatori di questo piatto che è sempre più diffuso e amato all’estero sino a diventare una vera e propria eccellenza del Made in Italy.
Secondo una ricerca recente condotta dall’International Pasta Organization, gli italiani consumano in media durante l’anno circa 23,5 kg all’anno seguiti dai tunisini che ne consumano annualmente 17 kg, i venezuelani 15 kg, i greci 12,2 kg e i peruviani 9,9 kg. Più della metà della pasta prodotta in Italia (62%) è infatti destinata al mercato estero.
Oggi i formati presenti sul mercato sono circa 300. Possono essere classificati in paste secche o paste fresche, corte, fini, lisce, rigate. La varietà è immensa ed è in grado di soddisfare ogni esigenza di palato. questa è una testimonianza concreta della ricchezza del nostro patrimonio culinario. Ogni formato o tipologia ha un impasto differente e anche un tempo di cottura determinato e si sposa con ingredienti gustosi che la nostra dieta mediterranea, sinonimo di benessere e salute è in grado di offrirci. Numerose sono le combinazioni e le ricette sempre più creative e appetitose.
È molto difficile stabilire però le origini certe di questo piatto. Alcune leggende sostengono che la pasta è stata importata per la prima volta in Europa da Marco Polo che l’assaggiò in Cina per la prima volta. Da alcune ricerche storiche invece emerge che la pasta esisteva già durante il periodo della Magna Grecia e in Etruria prima di diffondersi nell’Impero Romano. In quel periodo però era fresca e si presentava sotto forma di larghe sfoglie con le quali venivano preparati degli involtini generalmente ripieni di verdure. Poteva essere cotta solo nei forni.
Successivamente l’essicazione fu introdotta durante la dominazione araba in Sicilia dall’anno 827 al 1091.
Secoli dopo la produzione di pasta si è affermata in tutte l’Italia raggiungendo la Campania, la Puglia, la Toscana e la Liguria, le regioni maggior produttrici. Le tecniche di essicazione si sono evolute. In particolare Gragnano è diventata la patria della pasta di grano duro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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