"Forse sono gay": la confessione di Carlo che imbarazzò Diana

Dopo la nascita del principe Harry, Carlo avrebbe preso una drastica decisione, mandando su tutte le furie Lady Diana

"Forse sono gay": la confessione di Carlo che imbarazzò Diana

Non possiamo dire di sapere davvero tutto sul burrascoso matrimonio “affollato” di Carlo e Diana, ma i nuovi retroscena, svelati dal biografo Christopher Andersen nel suo nuovo libro “The King: The Life Of Charles III”, in uscita il prossimo 8 novembre, sono davvero sconcertanti. Aneddoti che ci restituiscono un ritratto impietoso del nuovo sovrano inglese, oltre a scavare nel dolore di una troppo giovane e incompresa Lady Diana.

“Si temeva un omicidio”

Nel suo libro, citato da Page Six, Andersen descrive il rapporto tra re Carlo III e la principessa del Galles come “altamente infiammabile”, incandescente, al punto da far ritenere allo staff della coppia che, prima o poi, qualcuno potesse farsi male sul serio. Una guardia del corpo avrebbe riferito ad Andersen che gli scontri tra i principi sarebbero stati così brutali che “la violenza sembrava inevitabile”.

La tenuta di Highgrove, teatro di molte di queste sfuriate, era piena di fucili e pistole e i collaboratori di Carlo e Diana avrebbero temuto più di una volta che quelle armi potessero essere usate: “Gli uomini incaricati della sicurezza dei membri della royal family erano molto preoccupati che in un ‘impeto di rabbia’ qualcuna di queste [armi] potesse essere utilizzata per un suicidio, per commettere un omicidio o per entrambi”, scrive il biografo.

Una situazione terribile i cui primi sintomi risalirebbero al periodo immediatamente precedente al royal wedding, avvenuto il 29 luglio 1981: “Consumati da rabbia e frustrazione, la sposa e lo sposo piansero la notte prima del matrimonio". Carlo avrebbe pianto perché innamorato di Camilla. Diana si sarebbe sciolta in lacrime perché avrebbe scoperto che il suo futuro marito amava la Parker Bowles. Stesso motivo di tristezza, ovvero l'attuale Regina consorte, ma declinato in due modi diversi. Le nozze non fecero che peggiorare le cose. Andersen racconta: “[Diana] scagliava epiteti [contro il marito], deridendo la sua ossessione per la noiosa Camilla” e “lo inseguiva per i corridoi, per le scale, di stanza in stanza” con tutto il suo furore.

“Potrei essere gay”

La rabbia sarebbe cresciuta a dismisura quando l’allora principe di Galles, dopo la nascita di Harry nel 1984, “aveva interrotto i rapporti sessuali” con Lady Diana. Una scelta che, naturalmente, la principessa avrebbe preso molto male, al punto da chiedergli, durante uno dei loro tremendi litigi: “Perché non vieni a letto con me?”. La risposta del futuro Carlo III sarebbe stata sarcastica e crudele: “Non lo so, cara. Forse potrei essere gay”. Parole che avrebbero ferito irrimediabilmente il cuore di Lady Diana.

In un altro episodio narrato nel libro, invece, il principe avrebbe chiesto alla moglie il rispetto “garantitogli dalla sua posizione”, provocandola: “Sai chi sono io?”. La principessa, però, non si sarebbe fatta intimidire: “Diana rispose che lui era un f..to animale” e avrebbe aggiunto: “Non sarai mai re. Sarà William a succedere a tua madre. Me ne occuperò io”. Chissà cosa intendeva dire Lady Diana con quell’ultima frase minacciosa. Forse non lo sapremo mai.

Il divorzio ha danneggiato Carlo?

Il libro di Andersen non sembra affatto un toccasana per l’immagine di re Carlo III. Il problema, però, ha un’origine ben più lontana, nella separazione da Lady D., avvenuta nel 1992 e nel divorzio, ottenuto nel 1996. Patrick Jephson, ex segretario privato di Diana, disse in un’intervista a Itv, citata su Twitter: “Credo che la separazione e il divorzio abbiano danneggiato [Carlo] e penso che continuino a danneggiarlo.

Dopotutto lui era più grande, aveva più esperienza, presumibilmente era il più saggio dei due in quel matrimonio…[Carlo] sa di aver sbagliato e si porta dietro quel senso di fallimento, ma ha fatto del suo meglio. In generale credo che l’opinione pubblica lo condanni per aver fallito”.

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