Tutti conosciamo la "penna" di Stephen King. Autore di romanzi che hanno segnato la letteratura horror, come It, Carrie e molti altri ancora, oggi l’autore è riconosciuto come uno degli scrittori più influenti del ventesimo secolo. Ha pubblicato opere di così grande successo che, nel corso del tempo, hanno ispirato film (alcuni riusciti e altri no) e diversi adattamenti televisivi. Tra i tanti spunta 11.22.63. Liberamente ispirato all’omonimo romanzo del re del brivido del 2011, la serie tv è prodotta da JJ Abrams (il papà di Lost) ed è andata in onda negli Stati Uniti nel 2016. Finalmente ritorna qui in Italia per gli abbonati a Amazon Prime Video. Tutti gli episodi – 8 in tutto – sono disponibili in streaming dal mese di ottobre.
11.22.63 è una serie che miscela realtà e finzione e che mette in scena un racconto sui generis su tutto quello che è accaduto prima, durante e dopo, l’omicidio di Kennedy, atto criminoso che ha segnato una pagina della storia moderna. L’iconico James Franco è stato scelto per portare in tv la storia del professore Jake Epping, che viaggia nel tempo per impedire l’omicidio del Presidente degli Stati Uniti d’America. Una storia complessa per una serie di alto profilo.
Un viaggio nell’America di fine anni ‘50
Jake Epping è un infelice professore di inglese che insegna nella cittadina di Lisbon Falls, nel Maine, luogo in cui vengono ambientati quasi tutti i romanzi di Stephen King. È un uomo che vive da solo, vittima delle sue scelte sbagliate e con un passato da alcolista. Frequenta spesso un diner vicino la sua scuola, gestito da Al Templeton, un uomo burbero e malato di cancro. Un giorno, Al confessa a Jake che sul retro del locale c’è un portale che conduce esattamente alle 11:58 del 9 settembre del 1958. L’insegnante non crede a ciò che ha ascoltato ma si ricrede di non essere stato preso in giro nel momento in cui compie anche lui un viaggio nel tempo. Stupito da tutto questo, Jake crede di poter sfruttare l’occasione che ha di fronte e sperare di cambiare la storia. Erano gli anni della recessione, della crisi economica e dell’omicidio del Presidente Kennedy. Cambiare la storia significa riscrivere tutto il nostro futuro e Jake è convinto di poterlo fare. Eppure, nonostante gli sforzi, pare che ci sia una forza che impedisca all’insegnante di poter cambiare il passato. La serie tv, però, pur seguendo gli eventi del libro, a metà della narrazione sceglie una svolta diversa.
L’omicidio di Kennedy come non lo avete mai visto
Una serie di fantascienza ma che racconta anche un periodo molto importante (e turbolento) della nostra storia moderna. 11.22.63 – la data in cui Kennedy è stato freddato a Dallas – mette in scena un racconto in bilico tra realtà e finzione, in cui la Storia si mescola con il mito, e dove il presente diventa il nostro stesso passato. Oltre a scavare a fondo nella società americana di fine anni ’50, fotografando un lifestyle in piena recessione economica, la serie tv cerca di mettere in evidenza i motivi per il quale il presidente Kennedy è stato ucciso in quell’attentato. Infatti, durante il suo viaggio nel tempo, Jake entra in contatto con Lee Harvey Oswald, l’uomo che avrebbe sparato al presidente come hanno poi riportato le tre indagini dell’FBI negli anni a seguire. Attraverso questo incontro quasi fortuito, il pubblico conosce l’altro lato della medaglia e il motivo per il quale Lee avrebbe compiuto il gesto. Resta una serie tv che ha un buon incipit ma uno svolgimento per nulla esaltante, se non fosse per il fatto che, rispetto al romanzo, la storia imbocca un altro percorso che, di fatto, ha snaturato la perfetta idea di base.
James Franco, icona di una serie tv imperfetta
Sex symbol e attore di grido, James Franco si cala alla perfezione nel ruolo di un uomo "di lettere" disilluso dalla vita ma con la voglia di ricominciare. Speculare al personaggio del romanzo di riferimento, l’attore conferma (di nuovo) le sue doti di versatilità, riuscendo sia a incarnare le sue doti da sex symbol che di playboy. Non è di certo il suo primo ruolo da protagonista in una serie tv. Prima di diventare famoso ha tentato il successo in Freaks & Geeks, per recitare poi per ben 53 episodi in General Hospital, arrivando a interpretare tanti ruoli diversi in film di successo, alcuni di questi anche molto spregiudicati. Dopo 11.22.63, è stato il protagonista di The Deuce, drama storico sull’ascesa (e la discesa) dell’industria del porno nella New York anni ’70 e ’80.
Dal libro alla tv: la storia (vera) dietro 11.22.63
Dalla critica, il romanzo di Stephen King è stato molto apprezzato. Dopo un periodo in cui anche il re del brivido non ha sfornato opere di spessore, con la pubblicazione 11.22.63 è tornato in auge. Anche se conserva tutte le caratteristiche più tipiche delle storie di King, è uscito fuori un romanzo molto diverso dal solito. Al racconto di formazione e alla tematica fantastica dei viaggi nel tempo, il lettore si è trovato a leggere un libro che, in realtà, è un vero e proprio romanzo storico. Infatti, si nota come l’autore ha ricostruito in maniera impeccabile tutti gli usi e costumi dell’epoca, senza soffermarsi su un aspetto in particolare, ma fotografando l’America poco prima dell’attentato a Kennedy e ancor prima della guerra in Vietnam, con un ritratto fulgido e realistico. Questo dettaglio ha permesso al libro di emergere e di diventare un vero e proprio cult.
Troppe critiche da parte dei fan
Nonostante 22.22.63 abbia avuto un buon successo, è stato pesantemente criticato e boicottato dai puristi del romanzo. La serie, infatti, presenta troppe differenze rispetto al libro e le scelte non sono andate giù ai fan. Ad esempio: nella miniserie, Jake attraversando la "buca del coniglio", si ritrova catapultato nel 1960, nel romanzo, invece, il varco temporale lo porta nel 1958. Inoltre nel libro Jake parte dal 2011, nella miniserie invece è il 2016. Nel romanzo il protagonista non interagisce mai attivamente Lee Harvey Oswald, invece nella serie tv è uno tra i personaggi chiave. E infine Il ruolo e la presenza degli "uomini con la tessera gialla" non viene spiegata nella miniserie ma solo sottintesa, a differenza di quello che accade nel libro.
Una serie che merita di essere vista?
Di sicuro non è l’adattamento migliore di uno dei romanzi di King. E proprio per questo motivo non è una serie tv che ha convinto tutti.
Merita di essere vista anche solo per la bravura di James Franco e per quel ritratto di un’America allo sbando e sull’orlo del baratro e economico e sociale. E convince la particolarità dei viaggi nel tempo, tanto da far comprendere quanto sia importante conservare una memoria storica dei nostri trascorsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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