Sarà presentato, mercoledì prossimo a Roma, a Palazzo Sora, il saggio di Marilena Cavallo e Micol Bruni dal titolo «Il coraggio delle parole. Scrittori in Primato». Lo studio - pubblicato per conto dall'IRAL con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - è dedicato alla rivista «Primato», diretta da Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti, che vide la luce il 1° marzo 1940 e si pubblicò sino al luglio del 1943. Il volume esce in occasione del Settantesimo della pubblicazione del primo numero della rivista e si arricchisce di contributi scientifici di Pio Rasulo, Pierfranco Bruni, Gerardo Picardo e Silvano Trevisani. Il lavoro è curato da Marilena Cavallo che ha scritto l'Introduzione e da Micol Bruni che ha prefato il testo. Il percorso proposto all'interno del testo segue delle linee che vanno sostanzialmente dagli intellettuali (scrittori, artistici, giornalisti), che aderirono, con i loro scritti, le loro opinioni, le loro posizioni culturali e i lori modelli artistici, alla rivista «Primato» sino agli intellettuali che successivamente contribuirono alla nascita della rivista «Il Politecnico», diretta da Elio Vittorini. Nell'Introduzione la studiosa Marilena Cavallo sottolinea: «Il tema proposto da questo saggio sviluppa la problematica relativa al rapporto tra gli scrittori italiani, vissuti negli anni Venti, Trenta e Quaranta, e la rivista "Primato", i cui responsabili erano Giuseppe Bottai e Giorgio Vecchietti. Una rivista che apre un articolato dibattito su temi fondanti della cultura nazionale tra il marzo 1940 e il luglio 1943». «Il dibattito - sottolinea sempre la Cavallo - è stato sempre acceso e ha interessato punti nodali sia della letteratura, sia della filosofia, sia delle arti, sia delle politiche internazionali e in particolare di quelle visioni politiche che hanno riguardato le geografie del Mediterraneo».
Mentre Micol Bruni, ricercatrice e presidente dell'IRAL, nella Prefazione scrive: «Il titolo di questa ricerca pone interessanti aspetti che si aprono a una dimensione chiaramente culturale ma legata a due piste ben definite. La letteratura come costante testimonianza e l'arte come espressione di una visione della creatività dell'uomo. Gli approfondimenti che emergono pongono all'attenzione un vivace dibattito sia intorno agli anni di "Primato" sia dentro la stessa rivista. Ci sono elementi che caratterizzeranno culturalmente tutti gli anni successivi, a cominciare proprio dal 1945.
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