Chi elimina la Rowling dai suoi libri

Lo scontro tra alcuni dei più intransigenti fan di Harry Potter e la creatrice della saga del maghetto, J.K. Rowling, è giunta ad un nuovo ridicolo capitolo

Chi elimina la Rowling dai suoi libri

Lo scontro tra alcuni dei più intransigenti fan di Harry Potter e la creatrice della saga del maghetto, J.K. Rowling, è giunta ad un nuovo ridicolo capitolo. La scrittrice è stata a più riprese accusata dalla comunità Lgbtq+ di aver assunto posizioni omotransfobiche. Questo al netto del fatto che uno dei personaggi più amati dei suoi libri, Albus Silente - il potente mago, e mentore di Harry Potter - sia dichiaratamente gay. Quello che non si perdona alla Rowling è di aver semplicemente detto che «il sesso è una cosa reale». E che: «se il sesso non è reale, allora non può esserci alcuna attrazione tra persone dello stesso sesso. Se il sesso non è reale, si cancella la realtà vissuta da tutte le donne del mondo». Dopo di che ha chiarito di non voler per niente negare alle persone il diritto di cambiare sesso, per quanto la questione non possa essere presa alla leggera. Ma nulla, tanto è bastato a far sì che ci sia chi vuole cancellarla dalle pagine dei suoi stessi libri.

A Toronto, in Canada, un giovane creatore di libri d'arte, Laur Flom, sta realizzando libri di Harry Potter nei quali il nome della Rowling non compare più in copertina, né nel colophon, dove usualmente sono riportate le indicazioni del copyright, con il nome dell'autore. Lo scopo di questo scippo? «Aiutare le persone che sono fan di Harry Potter ma hanno un problema morale con la Rowling e la sua transfobia».

Più cancel culture di così non si può. Una violenza per altro che il lettore acquirente paga a caro prezzo. Il volume, Rowling-free, è in vendita a 170 dollari. Parte della cifra verrà devoluta ad associazioni che aiutano i transgender e il tutto è stato pubblicizzato attraverso un video su Tik Tok diventato virale con tanto di istruzioni per far da soli (quanto meno si risparmiano dei soldi). Non ci metteremo qui a spiegare quanto sia ingiusto abradere il nome del creatore di un'opera dall'opera medesima.

Infatti è una violenza così patente che in rete si sono ribellati persino alcuni degli hater della Rowling. Sebbene l'iniziativa sia microscopicamente cretina nei confronti di una autrice da milioni di copie, dà l'idea di quanto in là si possa finire se si pensa di difendere il bene a colpi di bianchetto.

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