Coronavirus, morto lo scrittore cileno Luis Sepulveda

Lo scrittore cileno aveva 70 anni: era stato ricoverato a fine febbraio in ospedale a Oviedo. Aveva contratto il virus a un festival letterario in Portogallo

Coronavirus, morto lo scrittore cileno Luis Sepulveda

“Le mie storie sono scritte da un uomo che sogna un mondo migliore, più giusto, più pulito e generoso”. Niente meglio di questa frase tratta dal libro il Potere dei sogni, descrive lo stile e il carattere idealista dello scrittore cileno Luis Sepúlveda Calfucura, deceduto oggi all’età di 70 anni. A fine febbraio 2020, dopo essere risultato positivo al coronavirus, era stato ricoverato all’ospedale di Oviedo. Era stato contagiato, insieme alla moglie, al rientro da un festival letterario in Portogallo.

L'infanzia di Sepulveda

Luis nasce nel 1949 in una stanza d’albergo di Ovalle come un “fuggitivo” dal momento che i suoi genitori, in quel periodo, stavano scappando per motivi politici. Il padre era un anarchico, proprio come suo nonno, Gerardo Sepúlveda Tapia, un andaluso fuggito dalla Spagna per evitare una condanna a morte, emessa dall’allora regime franchista. Il giovane Luis trascorre la sua infanzia a Valparaíso in compagnia del nonno paterno e di uno zio che lo educano secondo i principi anarchici tanto che, all’età di 15 anni, decide di iscriversi alla Gioventù comunista. Sempre in ambito familiare nasce il suo amore per la letteratura con i romanzi d’avventura di Cervantes, Salgari, Conrad, Melville. La scrittura diventa così il suo pane quotidiano e sul giornale scolastico compaiono le sue prime poesie, mentre a 17 anni inizia a lavorare come redattore del quotidiano Clarín e poi in radio. Nel 1969, appena ventenne, Sepulveda vince il Premio Casa de las Americas per il suo primo libro di racconti, Crónicas de Pedro Nadie, e ottiene una borsa di studio di cinque anni per l'Università Lomonosov di Mosca. Qui resta solo pochi mesi finché non viene espulso, ufficialmente per"atteggiamenti contrari alla morale proletaria", ma in realtà perché aveva avuto una relazione con la moglie del direttore dell'Istituto ricerche marxiste.

Sepulveda al fianco di Salvador Allende

Rientrato in Cile, viene espulso da Gioventù comunista e va in Bolivia dove entra a far parte dell'Esercito di Liberazione Nazionale. Dopo questa esperienza ritorna nuovamente in patria e prende il diploma di regista teatrale, continua a scrivere, ma non rinuncia a far politica. Si iscrive al Partito Socialista e diventa membro del Grupo de Amigos Personales (GAP), la scorta personale dell’allora presidente Salvador Allende. "I mille giorni del Governo Popolare furono duri, intensi, sofferti e felici. Dormivamo poco. Vivevamo ovunque e in nessun posto”, racconterà Sepulveda ricordando quegli anni felici. E ancora: “Noi si che abbiamo avuto una gioventù, e fu vitale, ribelle, anticonformista, incandescente, perché si forgiò nel lavoro volontario, nelle fredde notti di azione e propaganda”. Nel 1971 lo scrittore cileno sposa per la prima volta la poetessa Carmen Yáñez poco dopo averla messa incinta. “Il matrimonio non era nei nostri progetti: furono i suoi genitori a imporcelo”, rivela Sepulveda che, all’epoca, era intimorito dal padre della sua futura sposa, “un operaio comunista molto forte” che, in realtà, accolse bene la notizia. I due divorzieranno dopo pochi anni, per poi ritrovarsi e risposarsi nel 2004.

Sepulveda esiliato dal Cile

Quando nel 1973 il generale Augusto Pinochet porta a compimento il suo colpo di Stato, Sepulveda si trova dentro le mura della Moneda, il palazzo presidenziale e qui, dopo essere stato torturato, viene incarcerato per sette mesi in una cella piccola e angusta tanto da non poter restare in piedi. Solo l’intervento di Amnesty International determina la sua scarcerazione e gli salva la vita da una sicura condanna a morte. Esiliato dal Cile per otto anni, si sarebbe dovuto rifugiare in Svezia per insegnare spagnolo e vivere in tranquillità grazie all’asilo politico che gli concesse il governo dell’epoca. Sepulveda, invece, decide di rimanere in Sudamerica. Prima l’Uruguay, poi il Brasile e il Paraguay da dove è costretto a scappare sempre per motivi politici. In Ecuador, ospite dell’amico e poeta Jorge Enrique Adoum, dirige vari spettacoli teatrali e partecipa a una spedizione dell'UNESCO che aveva lo scopo di studiare come la vita degli indios Shuar era stata influenzata dall’incontro con la civiltà. Nel 1978 si unisce alle Brigate Internazionali Simon Bolivar che combattevano in Nicaragua, ma dopo un anno si trasferisce ad Amburgo insieme alla sua seconda moglie tedesca. Un matrimonio che dura solo pochi anni e Sepulveda lascia la Germania per andare a vivere in Francia.

Gli anni di Greenpeace

In questi anni lo scrittore cileno viaggia spesso, lavora come giornalista e prende persino la cittadinanza francese finché nel 1982 si unisce a Greenpeace. Lo scrittore cileno, per cinque anni, è membro dell’equipaggio di una nave dell’organizzazione ecologista e, in seguito, ha svolto compiti di coordinamento. “Quando una nazione ricca installa una discarica di rifiuti chimici o nucleari in un paese povero sta saccheggiando il futuro di quell'agglomerato umano, perché se i rifiuti sono, come dicono, ‘inoffensivi’, per quale ragione non hanno installato la discarica sul proprio territorio?”, scrive Sepulveda nella sua seconda opera letteraria Il mondo alla fine del mondo.

I romanzi di Sepulveda

Il suo primo romanzo, invece, è Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, pubblicato in Spagna nel 1989, lo stesso anno in cui, finalmente, ha potuto far rientro in Cile. Dal ’96 vive stabilmente, insieme alla ritrovata compagna di vita Carmen Yanez, a Gijón, nelle Asturie. La sua opera più famosa, soprattutto in Italia, è Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare da cui il regista Enzo D’Alò nel 1998 trasse un film d’animazione. I romanzi di Sepulveda parlano della natura (Il vecchio che leggeva romanzi d'amore), delle ingiustizie subite (Il potere dei sogni e Cronache dal Cono Sud), dell'avventura (Patagonia Express), della dolcezza (Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare) o del valore dell’amicizia (Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico).

Sepulveda affetto da Covid-19

A fine febbraio 2020 Sepulveda, dopo essere risultato positivo al

coronavirus, viene ricoverato all’ospedale di Oviedo. Sua moglie, anche lei positiva, ha dovuto smentire che il noto scrittore fosse entrato in coma a metà marzo. Le sue condizioni erano molto critiche e, alla fine, il Covid-19 ha avuto la meglio su di lui.

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